Lega dimezzata nei sondaggi, il futuro di Salvini non è mai stato così incerto

Quello con il governo Draghi si sta rivelando un abbraccio mortale per il Carroccio

15.5 

Questa la percentuale che l’ultimo sondaggio condotto da Index Research assegna alla Lega. Un numero che testimonia le enormi difficoltà del Carroccio, nonostante si tratti comunque di un risultato che in caso di elezioni garantirebbe al partito guidato da Salvini di restare sul podio dei più votati. La distanza però rispetto alle europee, in cui la Lega aveva totalizzato il 39 per cento delle preferenze, resta abissale. 

Ansa

L’ascesa di Salvini che, non bisogna dimenticarlo, prese in mano un partito che sembrava ormai vicino alla sua totale dissoluzione dopo gli scandali e la famosa notte delle scope, sembra dunque essersi interrotta nel modo più brusco possibile. Il leader del Carroccio perde consensi, ed è evidente come quello con il governo Draghi si stia rivelando un abbraccio mortale. D’altronde la Lega in questi anni ha conquistato una parte consistente del suo elettorato con una linea politica forte ed intransigente, sia quando si trattava di stare all’opposizione, ma anche durante il governo gialloverde, in cui Salvini non perdeva occasione per trasformare il Ministero degli Interni in un megafono politico delle intenzioni del partito. Diverso il discorso quando si è trattato di entrare in un governo di unità nazionale rappresentato da Draghi, una figura che fin dal principio lasciava presagire un ruolo minoritario dei partiti, costretti a dover subire il piglio decisionista dell’ex Presidente della Bce. 

La Lega rischia di perdere una parte consistente del suo elettorato in favore della Meloni

D’altronde, lo ha ribadito lo stesso Salvini in questi giorni, spiegando che “se avessi fatto interessi di partito avrei scelto un’altra strada, con la pandemia, è stato mio dovere mettere davanti l’interesse dell’Italia e gli italiani ce lo riconosceranno”. Una scelta che però, guardando i sondaggi, l’elettorato non sembra avergli riconosciuto, anzi, per molti la scelta di entrare in questo governo da parte della Lega, è stata vista come un vero e proprio tradimento della linea politica che aveva riportato in auge il partito anni fa. E si è forse sottovalutata in tal senso la Meloni, e la sua capacità di poter sottrarre voti al Carroccio, rivendicando la coerenza di essere rimasta fino all’ultimo all’opposizione.

La Lega insomma, attraversa un momento di forte difficoltà da cui non sarà semplice riemergere, anche perché Salvini non sembra più possedere l’appeal di un tempo, quello che gli permetteva di bucare il media televisivo, e sembrare differente anche rispetto ai suoi stessi alleati di governo. Lo si è visto in fondo con lo scoppio della guerra in Ucraina, in cui il leader del Carroccio tenta di barcamenarsi tra il suo esecutivo ( che non ha dubbi sull’assoluta necessità di armare l’Ucraina contro Putin e foraggiare una resistenza democratica di altri tempi) e quell’ambiguo pacifismo che Salvini nelle ultime settimane rivendica. 

Resta comunque l’impressione che i leghisti abbiano a lungo sottovalutato Fratelli d’Italia con cui condividono una parte consistente di elettorato. Per arrivare al successo Salvini scelse di allargare la linea politica della Lega, andando molto oltre lo zoccolo duro dei nostalgici secessionisti, con risultati sorprendenti, considerato il successo che alle scorse elezioni ha riscosso al Sud. Quello stesso elettorato che di certo non è incatenato ideologicamente ai valori padani, e che potrebbe adesso trovare nella Meloni il nuovo leader salvifico in cui riconoscersi. 

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