Mascherine a scuola in estate, Lega chiede stop ma Speranza replica: “Sono valutazioni che deve fare la nostra comunità scientifica”. Eppure anche il mondo scientifico è diviso.
Torna a ribattere la Lega, in merito all’obbligo delle mascherine a scuola. Il Carroccio ne chiede infatti lo stop, con il leader Salvini che ha dichiarato: “Più di 30 gradi in classe e obbligo di mascherina per ore anche seduti al banco? Non ha senso, cambiamo questa regola inutilmente punitiva“. A rincarare sullo stop, poi, è anche il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, che parla di “misura di buon senso per l’ultima parte dell’anno scolastico”. Ma non è d’accordo il ministro della Salute Roberto Speranza. Dal ministero, infatti, la questione viene additata principalmente come “presa di posizione politica“, piuttosto che scientifica. “Sono valutazioni che deve fare la nostra comunità scientifica. Non sono mai state scelte politiche, sono scelte tecniche che vanno valutate in quanto tali”, ha spiegato dunque Speranza.
Ma sulla questione mascherine anche lo stesso mondo scientifico si ritrova diviso. Di recente, infatti, sul tema è intertenuto anche Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie infettive all’Università Sapienza di Roma. In linea con quanto espresso dal ministero della Salute, Mastroianni ha infatti spiegato come “anche l’anno scorso in questi stessi giorni avevamo il caldo e si portavano le mascherine a scuola”. Per questo motivo, spiega l’esperto, pare che il dibattito sia diventato ormai “solo politico e non scientifico”. Anche perché, ribadisce, dovrebbe essere il calo o meno dei contagi a stabilire se le misure si possono cambiare, e non le temperature stagionali: “Il virus circola ancora molto”, ha poi incalzato.
D’altro canto, la posizione di Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, è di tutt’altra sponda. L’esperta si è infatti detta preoccupata per le ripercussioni che la mascherina, indossata in piena estate, possa provocare alle salute dei cittadini. Portare le mascherine con queste temperature,” improvvisamente schizzate verso valori estivi”, ha infatti spiegato Gismondo, “non solo è un danno perché si soffre ancora di più il caldo”, e non soltanto perché (sempre a causa del caldo) i dispositivi “stanno producendo anche delle reazioni cutanee, da riacutizzazioni di acne a eruzioni varie” ai cittadini. Si tratta principalmente, spiega l’esperta, di “un problema soprattutto perché i dispositivi di protezione così rischiano di diventare incubatori per batteri e virus che respiriamo”.
Secondo quanto sottolineato dall’esperta, dunque, sarebbe buona cosa quella di introdurre uno stop alle mascherine con l’arrivo ormai imminente dell’estate. “Il microambiente che si produce con il nostro respiro”, e che “potrebbe emettere batteri e virus”, a contatto con l’umidità e il caldo, diventa infatti “l’incubatore perfetto” per diversi tipi di patologie.
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