I due uomini, intercettati, parlano dell’orribile morte della 25enne pugliese sparita nel 2006 da Elce, quartiere di Perugia
Sentiti e intercettati dai militari dell’Arma di Todi nell’ambito di un’indagine antidroga a cura della procura di Perugia, un seminarista e un parroco hanno parlato della terribile morte toccata a Sonia Marra, 25 anni, pugliese, sparita nel 2006 da Elce, quartiere di Perugia, non lontano dalla scuola di Teologi in cui lavorava. Questa intercettazione ha fatto riaprire il fascicolo sulla sua morte.
Come riporta Il Messaggero, Umberto Bindella, per via di quella sparizione fu accusato di omicidio e poi assolto, finché la Cassazione lo scorso anno ha confermato non è lui il killer della ragazza originaria di Specchia, nonostante le menzogne dette per molto tempo, per nascondere il loro rapporto e (forse) un figlio che sarebbe dovuto arrivare.
Durante gli anni di processo a Bindella, dall’inchiesta al suo arresto per alcuni giorni nel 2010, diversi episodi avevano fatto ipotizzare alla procura che potesse essere stato lui, tuttavia ci sono tantissimi documenti, intercettazioni e testimonianze che portavano a piste diverse dal delitto per nascondere una gravidanza e una relazione non volute.
Nella chiamata intercettata tra il seminarista e il parroco, sono venute fuori delle informazioni inquietanti. Il seminarista diceva:«Era tutto un giro droga, soldi, sesso e altre questioni sai che alla fine ci rimettono sempre i più deboli… Poi è successo che in qualche modo la cosa cominciava a scottare perché lei ha visto e ha sentito. Per questo l’hanno annientata. Perché ci sarebbero andati di mezzo i preti».
«Il corpo non lo troverà mai nessuno perché quella donna non esiste più», hanno detto ancora. Una chiamata sconvolgente, incipit del libro di Alvaro Fiorucci “L’uomo nero. La scomparsa di Sonia Marra” la cui presentazione si è tenuta Perugia un paio di giorni fa e a cui ha presenziato anche Anna, sorella di Sonia, che da anni lotta per la verità.
Si riprende dunque a investigare da intercettazioni e testimonianze messe da parte. La famiglia Marra si avvarrà del legale Vesi ma anche di Roberta Bruzzone, nota criminologa, che si è proposta per l’incarico di rivedere le carte di questa vicenda.