Il collega accusato di stalking sarebbe anche stato in contatto con un deputato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.
E presto i difensori potrebbero indicare altri responsabili del trattamento punitivo e vessatorio inflitto alla giornalista Rai.
Non bastavano flatulenze e eruttazioni. Sì, perché il collega con cui aveva dovuto condividere la stanza Dania Mondini, mezzobusto del Tg1 impegnata contro la mafia, era in rapporti pure con Paolo Romeo. Ossia con l’ex deputato condannato in via definitiva nel 2004 per concorso esterno in associazione mafiosa. L’anno scorso è arrivata anche la condanna in primo grado a 25 anni di carcere nel processo Gotha, riguardante i legami tra i capi delle cosche reggine e la massoneria. È nell’ambito di questo procedimento che il giornalista Rai è finito in un’intercettazione. È stato registrato mentre chiedeva la raccomandazione a Romeo per farsi spazio nella televisione pubblica: “Io sono venuto da voi a chiedervi una cosa…”.
Mondini ha così provato a dimostrare nella sua denuncia che la coabitazione impostale da alcuni dirigenti della Rai era una delle peggiori punizioni possibili. Una donna obbligata a lavorare nella scrivania accanto a un redattore descritto come affetto da disturbi della personalità, con comportamenti antisociali, che non curava l’igiene personale e non era in grado di trattenere flatulenze ed eruttazioni, spesso verbalmente violento in particolare verso le colleghe e che aveva pure contatti con quello che è ritenuto prossimo alla ‘Ndrangheta.
Per i difensori della giornalista si tratta di stalking
Una umiliazione pesantissima. Il tutto mentre Dania Mondini assisteva a altri colleghi che facevano carriera. Lei invece era continuamente denigrata e demansionata. Senza contare le aggressioni verbali che in più di un’occasione l’hanno mandata in ospedale. Tutti dettagli che i legali della giornalista stanno mettendo in risalto nella memoria che a breve sarà presentata alla Procura generale, che ha avocato l’inchiesta dopo che la Procura romana aveva archiviato le indagini rubricando la vicenda come un caso di mobbing da portare eventualmente in sede civile.
Ma per la difesa della conduttrice si tratta di stalking. A essere indagati sono cinque dirigenti Rai: Filippo Gaudenzi, Andrea Montanari, Marco Betello, Piero Damosso e Costanza Crescimbeni. Gli avvocati di Dania Mondini però hanno spiegato che segnaleranno agli inquirenti anche altri responsabili del trattamento subito dalla loro assistita a partire dal 2018. La vicenda quindi potrebbe ampliarsi.