Sanità, mancano 70mila infermieri: elevata carenza di organico al Nord

Il quadro è stato tracciato per Adnkronos salute dalla Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche (Fnopi) alla vigilia della Giornata internazionel dell’infermiere. In Italia, mancano all’appello 70mila infermieri.

La carenza di organico più elevata si registra al Nord Italia, dove mancano 28.500 infermieri, mentre al Centro Italia ne mancano 24.500 ed al Sud 17.000.

Carenza di infermieri – MeteoWeek

In Italia, in totale vi sono 456.069 infermieri, ma attivi sono solamento 395mila, con una maggioranza assoluta di donne, il 78%. Secondo il Pnrr, sarebbe necessario integrare con almeno 50mila infermieri in più, ma il decreto ministeriale 71, che definisce ‘Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale’, prevede che si passi dall’attuale copertura del 4-6% per gli over 65 almeno al 10%.

Queste percentuali, secondo l’osservatorio Oasi del Cergas Bocconi, si traducono così in un fabbisogno di circa 70.000 unità. Mentre in prospettiva, la cifra cresce ancora considerando gli infermieri già presenti nei servizi oggi esistenti sul territorio.

Straordinari e carico di lavoro elevato

Naturalmente, vista la gravità della situazione, il carico per il personale in servizio è molto elevato. Sono infatti circa il 40% degli infermieri, occupati nel Servizio sanitario nazionale, secondo dati Istat, a svolgere lavoro straordinario, circa 108mila unità su 270mila dipendenti. Questo, rispetto ai normali parametri previsti, porta al 4,5-5% di ore di lavoro in eccesso rispetto ai normali standard previsti.

Carenza di infermieri – MeteoWeek

Sempre secondo l’Istat, mentre risulta che il lavoro notturno è la modalità di lavoro meno diffusa nelle professioni tradizionali (lavora di notte solo il 10,2% degli occupati.) tra gli infermieri dei servizi ospedalieri il 57,8% afferma di aver lavorato di notte nelle ultime 4 settimane e il 44,4 per 2 o più volte ogni settimana. Le percentuali relative al lavoro domenicale, nelle professioni esterne al sistema sanitario, scendono sotto il 20%, per gli infermieri, invece, il lavoro domenicale è quasi la norma, e tocca il 68,3% nei servizi ospedalieri.

Cresce l’età media, oltre 52 anni contro i 45 del 2019

E intanto gli operatori invecchiano. L’età media degli iscritti agli Ordini è 52,2 anni (era 45,6 nel 2019), quella dei dipendenti del Servizio sanitario nazionale 56,49, con differenze nelle regioni, dove il blocco del turn over è totale (in Campania tra iscritti all’albo e dipendenti ci sono 8,4 anni) e minori in quelle a Statuto speciale, che si comportano in autonomia (in Friuli Venezia Giulia la differenza è 1,38 anni a sfavore dei dipendenti), seguite dalle Regioni Benchmark: in Emilia Romagna, Lombardia e così via. Le Regioni che hanno il maggior numero di infermieri al di sotto di 28 anni sono: Lazio, Lombardia, Campania, Puglia e Sicilia. Le Regioni che hanno il maggior numero di infermieri al di sopra dei 58 anni sono: Lombardia, Sicilia, Lazio, Campania e Emilia Romagna.

Carenza di infermieri – MeteoWeek

Naturalmente la problematica è stato notevolmente amplificata dalla pandemia, tanto che, il Governo “ha dovuto far fronte ai vuoti di organico consentendo a personale straniero di lavorare anche in strutture pubbliche senza il riconoscimento del titolo di studio e attualmente alcune regioni utilizzano professionalità non infermieristiche, con la formazione di personale socio sanitario. Oggi, nella giornata internazionale dell’infermiere, è un dovere fare un bilancio per comprendere come lo Stato deve supportare la federazione e i suoi iscritti che si sono battuti con modalità straordinarie negli ultimi due anni”, dice la Fnopi.

Consulcesi: allargare maglie numero chiuso

Allargare le maglie del numero chiuso per Consulcesi “è fondamentale, ma questo da solo non basta”. Perché “per ridare dignità alla professione dell’infermiere – aggiunge Tortorella – serve un adeguato riconoscimento economico e la possibilità per il professionista di migliorarsi, allargando e affinando le proprie competenze”.

Non a caso Consulcesi, provider di servizi di consulenza e assistenza legale per i professionisti della salute e leader italiano nella fornitura di corsi accreditati Ecm dedicati all’aggiornamento su specifiche tematiche – prosegue la nota – offre proprio agli infermieri “un ampio ventaglio di possibilità formative, non mancando di affrontare con questi questioni complesse come la responsabilità professionale durante la gestione dell’urgenza-emergenza, o nella somministrazione dei farmaci”. “La prospettiva di una carriera può essere una vera e propria calamita per i giovani che vogliono avvicinarsi alla professione infermieristica – conclude Tortorella – E’ questo quello di cui abbiamo bisogno, affinché l’attuale lacuna di professionisti non si trasformi in una vera e propria voragine nei prossimi 5-10 anni”.

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