Molestie degli alpini, la proposta: “Sospendere per due anni le adunate”

Troppe le denunce di molestie sessuali e non è la prima volta che accade durante l’Adunata degli alpini. La raccolta firme per la sospensione ha già raccolto migliaia di adesioni. 

Quello che è accaduto a Rimini in questi giorni durante l’Adunata nazionale degli alpini, con centinaia di denunce per molestie sessuali raccolte dalle forze dell’ordine, non finirà in una semplice bolla di sapone ma avrà gravi conseguenze sia sui responsabili che sull’intero corpo dell’esercito.

In poche ore una petizione online lanciata da Micol Schiavon ha raccolto decine di migliaia di firme e chiede la “sospensione delle adunate annuali degli alpini per 2 anni a causa delle molestie verificatesi nelle città ospitanti“. Ifatti non è la prima volta che avviene, una punizione esemplare è quindi quello che in molti chiedono.

SOSPENDERE LE ADUNATE

Lo afferma anche l’autrice della petizione. “Ogni anno emergono episodi di questo genere eppure continuiamo ad accettare che questo evento abbia luogo, rendendo ancora più insicure le strade delle città italiane per le donne e per le minoranze” dichiara Schiavon la quale quindi chiede didare un chiaro segnale che in quanto cittadini non siamo più disposti ad accettare un comportamento simile, svilente per le donne e per tutte le minoranze. Vogliamo che tutti si sentano liberi di occupare le città senza sentirsi minacciati e in pericolo. E’ necessario che il Consiglio degli Alpini prenda dei seri provvedimenti, soprattutto in materia di rieducazione riguardo ai diritti umani: le scuse non sono più sufficienti“.

LE DENUNCE

Le denunce raccolte per molestie, cat-calling e minacce varie a sfondo sessuale sono in continuo aumento, almeno qualche centinaio a quanto risulta. La prima è quella di una donna di 26 anni la quale ha raccontato ai carabinieri di essere stata vittima di pesanti commenti e avances. I responsabili sono stati identificati e denunciati grazie alla telecamere di sorveglianza.

L’associazione femminista Non Una di Meno ha raccolto centinaia di segnalazioni sul suo profilo Instagram. C’è per esempio il racconto di una ragazzina di appena 15 anni la quale ha scritto: “Tre alpini mi si sono messi davanti sotto il ponte della ciclabile, mi hanno chiesto se ero minorenne e uno di loro mi ha preso il braccio e ha cominciato a trascinarmi verso una tenda, mi sono divincolata e sono scappata via, sono ancora turbata, vorrei denunciare ma ho paura di non essere capita“.

LE PAROLE DELLA BONETTI

Per la ministra delle Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, “Quanto è accaduto, quanto viene riportato dalla cronaca è gravissimo, inaccettabile per le istituzioni e in particolare per uomini che sono e devono essere al servizio dello Stato. L’Italia si fonda sulla piena parità di genere e quindi deve ripudiare con forza quella sub-cultura di prevaricazione del maschile nei confronti del femminile. Quell’utilizzo del femminile come un oggetto che non è davvero compatibile con i principi costituzionali“.

E aggiunge “La mancanza di rispetto, la violenza usata, se accertato quello che è emerso, è un atto su cui non solo ci deve essere la denuncia, ma deve diventare ulteriormente un impegno per accertare le responsabilità e punirle come previsto dalla nostra legge e far sì che quella subcultura di prevaricazione, che è il terreno più fertile della violenza e dell’abuso, sia definitivamente rimosso dal nostro Paese” conclude la ministra.

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