Ritrovato carbonizzato all’interno di un’auto abbandonata il cadavere di Mauro Donato Gadda, imprenditore milanese massacrato a Bucarest. Fermata una coppia, marito e moglie di 27 e 23 anni.
Ritrovato il corpo 64enne Mauro Donato Gadda, imprenditore milanese stabilitosi da ormai 10 anni in Romania. Le fonti parlano di un omicidio in stile mafioso, e sul fatto sta ora indagando la magistratura romena. Il cadavere di Gadda è stato rinvenuto rinchiuso nel portabagagli di una Dacia Logan, abbandonata nelle campagne alle porte di Bucarest. L’uomo è stato ucciso e poi bruciato. Secondo quanto riportato dai media locali, sono state fermate due persone (marito e moglie), forse coinvolte nell’omicidio.
Un omicidio premeditato per vendetta: fermati marito e moglie
Donato Gadda pare fosse molto conosciuto nell’ambiente imprenditoriale di Bucarest. Era socio in un’azienda che si occupa della produzione di pompe e filtri di acqua e godeva anche di un’ottima situazione finanziaria. Collezionista d’auto, possedeva una villa nel quartiere residenziale di Mihailești e una barca con la quale andava a pescare.
Secondo quanto emerso dall’esame autoptico, Donato Gadda avrebbe riportato fratture alle ossa delle mani, varie costole rotte, e il cranio spaccato. Il suo corpo è stato fatto a pezzi, ed è stato ritrovato carbonizzato nella giornata di martedì 10 maggio, a Magurele. Chi l’ha ucciso l’ha abbandonato all’interno di un portabagagli di una Dacia Logan – vettura che era intestata a Gadda stesso.
L’omicidio sarebe avvenuto in un condominio nel “settore 5” di Bucarest, pare per dei moventi passionali e di vendetta. I due sospettati del delitto, una coppia di 27 e 23 anni (marito e moglie con due figli ora dati in affido), sarebbero stati fermati nelle scorse ore dalla polizia romena. Come spiegato dai media che hanno rilanciato la notizia, pare che Donato Gadda avesse in passato intrattenuto una relazione con la giovane 23enne, e sarebbe stato dunque il marito a pianificare l’omicidio.
Con la scusa di un appuntamento, la 23enne avrebbe dunque invitato Gadda in casa, ma varcata la soglia sarebbe stato aggredito brutalmente dal marito della ragazza. Il 27enne sarebbe già noto alle forze dell’ordine: nel 2019 e nel 2020, infatti, la moglie aveva chiesto e ottenuto un ordine di protezione, e l’uomo era stato allontanato. Sempre nel 2019, il 27enne era stato anche processato per violenza domestica, perpetrata ai danni dei figli. In quell’occasione era stato condannato a un anno e mezzo di carcere per oltraggio (sebbene poi la pena sia stata sospesa).