Qualcuno si è introdotto nella casa dove la settimana scorsa si è consumata l’orribile strage familiare. Si indaga per rintracciare chi ha rotto i sigilli.
La Procura non esclude nessuna pista, anche se al momento sembra non siano stati dei ladri d’appartamento.
Un nuovo capitolo è andato ad aggiungersi al giallo di Samarate, il paese del Varesotto teatro della strage compiuta da Alessandro Maja, il 57enne che la scorsa settimana ha sterminato la sua famiglia, uccidendo moglie e figlia e ferendo gravemente il figlio maggiore.
Nella villetta di Samarate, il luogo del massacro, sono stati rotti i sigilli messi dalla Procura di Busto Arsizio. Si indaga per rintracciare chi li abbia rotti e si sia introdotto nella casa sotto sequestro.
«Dovremo capire se sono stati dei balordi o una ragazzata macabra. Al momento non sembra si tratti di ladri», ha dichiarato all’ANSA il procuratore di Busto Arsizio Carlo Nocerino. I carabinieri sono al lavoro per capire chi – e per quale motivo – stanotte sia entrato nella casa della famiglia Maja. Non si esclude nessuna pista: da quella del furto in appartamento a quella di qualcuno alla ricerca di potenziali prove o documenti all’interno della villetta.