Kiev ora si prefigge mete molto più ambiziose nel conflitto in corso con la Russia. Merito delle forniture di armi occidentali.
Lo spiega in un’intervista al quotidiano britannico Financial Times il capo della diplomazia ucraina.
Grazie alle armi occidentali l’Ucraina ha decisamente allargato il raggio dei suoi obiettivi nel conflitto in atto. Adesso Kiev aspira a liberare tutto il territorio occupato dai russi, grazie alle forniture di armamenti che le autorità ucraine auspicano ancora più massicce e rapide. Lo ha dichiarato al Financial Times il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.
“L’immagine della vittoria è un concetto in evoluzione”, ha detto Kuleba nell’intervista. Nei primi mesi del conflitto “ci sarebbe sembrata una vittoria – spiega – se avessimo ottenuto il ritiro delle forze russe alle posizioni che occupavano prima del 24 febbraio e il pagamento dei danni inflitti”. Ma adesso, coi nuovi armamenti a disposizione, “se siamo forti abbastanza sul fronte militare e vinciamo la battaglia per il Donbass, che sarà cruciale per le successive dinamiche della guerra, certamente la vittoria in questa guerra per noi sarà la liberazione del resto del nostro territorio“.
A giudizio del capo della diplomazia ucraina, solo la sconfitta di Mosca consentirebbe la riapertura dei porti del Mar Nero e il rilancio delle esportazioni. Se dagli alleati occidentali giungerà ancora un maggiore supporto bellico, spiega, “potremmo respingerli dalla regione di Kherson, sconfiggere la flotta nel Mar Nero e far ripartire il traffico marittimo”, conclude il ministro degli Esteri ucraino.