Morto Richard Benson, noto chitarrista e personaggio della scena romana. Aveva 67 anni. “Se muoio, muoio felice”, aveva raccontato qualche tempo fa.
La notizia giunge come un fulmine a ciel sereno. Richard Benson è morto – e questa volta non si tratta di una fake news. Personaggio molto noto nella scena romana, il chitarrista si è spento all’età 67 anni. A darne l’annuncio è stato il team che gestiva le sue pagine social. “Carissimi amici ed amiche, dobbiamo purtroppo darvi la notizia più brutta possibile. Richard ha lottato come un leone anche questa volta contro la morte e purtroppo non ce l’ha fatta. Ci ha lasciato”, si legge infatti nell’ultimo post su Facebook, che ha già raccolto quasi 2mila commenti e 3mila condivisioni. Un post che chiosa: “L’ultima volta però ci ha detto: ‘Se muoio, muoio felice'”. Oltre ai suoi affetti e ai suoi fan, Richard lascia sola sua moglie Ester.
Era tornato a casa sua dopo un lungo periodo passato in clinica, per via di gravi problemi di salute. Richard, purtroppo, non se la passava bene nemmeno economicamente, ma aveva accanto a sé il supporto di sua moglie e delle persone che lo apprezzavano e gli volevano bene. Questa volta, però, non ce l’ha fatta. Il chitarrista, noto personaggio della scena romana, si è spento all’età di 67 anni nella sua casa di Roma.
Sulla sua figura sono sempre aleggiati misteri e leggende, a patire dai suoi stessi dati anagrafici. Per anni si era sparsa la voce che il suo vero nome fosse Riccardo Benzoni, con i quali veniva spesso apostrofato dal pubblico durante le sue esibizioni trash. E sono tanti i racconti dei suoi tentativi di suicidio falliti – come quando, si racconta, si gettò dal ponte di Ariccia (ai Castelli Romani), rimanendo però illeso.
Al di là della goliardia e delle leggende metropolitane che hanno caratterizzato per lungo periodo la parabola della sua carriera, Richard è stato un musicista molto attivo nell’underground della Capitale fin dai primi anni Settanta. In particolare, il suo esordio è rintracciabile nel gruppo rock progressivo italiano “Buon vecchio Charlie”, apparso nel 1971.
Dotato di grande cultura musicale, ed esperto principalmente del genere rock e metal, ha anche condotto diverse trasmissioni sia radiofoniche (quali “Per voi giovani” di Renzo Arbore, dove ha curato lo spazio dal nome “Novità 33 Giri”), che televisive – principalmente in tarda serata su varie emittenti private romane. Tra queste ultime si ricorda “Ottava nota“, programma settimanale andato in onda tra l’inizio degli anni ’80 e la prima metà degli anni ’90. Vantando anche qualche ospitata nelle reti nazionali, ha partecipato persino alla pellicola di Carlo Verdone, “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”. Nel film, non a caso, fa il cameo di se stesso, intento a disquisire sul leggendario chitarrista Jimi Hendrix nella trasimssione “Juke-box all’idrogeno”.
Nel 1990, per l’emittente radiofonica romana Radio Rock, Richard aveva curato una rubrica in sei puntate dedicata principalmente alle chitarre e alle relative tecniche. Da ricordare, infatti, che l’artista aveva realizzato, diversi anni prima, delle video-lezioni in cassetta per gli autodiatti intenzionati ad apprendere e a suonare lo strumento.
Dagli anni 2000, tuttavia, il declino. Vittima il 15 settembre 2000 di un grave incidente (sarebbe caduto dal Ponte Sisto di Roma), Richard aveva riportato la frattura di una gamba. Attivo principalmente per i locali underground della Capitale, i suoi spettacoli e le sue esibizioni – compromesse fortemente da quella che, si narra, fosse una grave forma di artrite alle mani – divennero sempre più caratterizzate da temi e atteggiamenti goliardici, messi in atto principalmente dal pubblico. Virali, infatti, i video pubblicati su YouTube, in cui il musicista veniva riempito di insulti o colpito da oggetti di vario genere, mentre suonava o parlava sul palco. Con le condizioni di salute sempre meno favorevoli (aggravate da problemi cardiocircolatori), e le sue condizioni economiche sempre più pressanti, Richard era arrivato nel novembre 2016 a chiedere pubblicamente aiuto ai fan.
Negli ultimi mesi era impegnato a far uscire il suo ultimo lavoro, ma il tempo ha deciso alla fine di voltargli le spalle. “Provo grande dispiacere. Era un personaggio divertente, trash ma anche un grande esperto di musica. Ci mancherai, Richard”, si legge in uno dei tanti commenti lasciati in calce al post di Facebook. E ancora, “ci uniamo alla vostra famiglia in questo doloroso momento con sincera, davvero, commozione e affetto. Grazie Richard, di tutto. Tantissimo”, si legge in un altro commento, mentre c’è anche chi chiede “se è possibile partecipare ai funerali, tanti di noi ci terrebbero molto a dare l’ultimo saluto”.
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