Le mie pecore sono coloro che conoscono la mia voce. Sono coloro che, anche se non hanno tutto compreso, hanno tutto amato di ciò che io ho detto, e per questo mi hanno conosciuto, dove conoscere è amare.
Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo gloria al Signore:
ha preso possesso del suo regno il nostro Dio,
l’Onnipotente. Alleluia. (Ap 19,7.6)
Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.
Dagli Atti degli Apostoli
At 11,19-26
In quei giorni, quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore.
Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia. Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso quale era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore.
Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Sàulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.
Parola di Dio.
R. Genti tutte, lodate il Signore.
Sui monti santi egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose gloriose,
città di Dio! R.
Iscriverò Raab e Babilonia
fra quelli che mi riconoscono;
ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
là costui è nato.
Si dirà di Sion:
«L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda». R.
Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti». R.
Io e il Padre siamo una cosa sola.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,22-30
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore.
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore.
Gesù è amareggiato: lui ha più volte fatto presente la sua identità, ma non c’è un cuore più impermeabile alla sua grazia di un cuore chiuso. “Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore”. Chi sono le pecore di cui Gesù parla?
Meditando su questa Parola, proviamo ad immaginare la voce di Gesù in noi.
“Le mie pecore sono coloro che conoscono la mia voce. Sono coloro che, anche se non hanno tutto compreso, hanno tutto amato di ciò che io ho detto, e per questo mi hanno conosciuto, dove conoscere è amare.
E tu, dove sei in questo momento? Ti trovi lontano da me? Io, Gesù, sono la salvezza che Dio ha concesso al mondo. Chi mi segue non resterà deluso e sarà salvato. Per seguirmi occorre però che mi si ami, che si prendano in considerazione le mia parole e che si seguano i miei passi, proprio come le pecore fanno col proprio pastore. Allora vi condurrò alle fonti della vita e nulla potrà togliervela in eterno, perché Io sono il Dio dei viventi”.
A te, cosa dice Gesù nel cuore in relazione al brano del Vangelo?
Diciamo a Gesù: Gesù, anche se io non ti conosco forse abbastanza, voglio amarti. Fa’ che anche io sia un giorno una pecorella di quel gregge che tu porterai in salvo. Confido in te! Amen
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