Scoperti 32 “furbetti” del Reddito di Cittadinanza, nel totale si contano 398mila euro di truffa allo Stato. I soggetti sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza di Catania.
Sono 32 i soggetti denunciati nelle scorse ore dalla Guarda di Finanza di Catania. Le fiamme gialle hanno infatti individuato i “furbetti” che avrebbero percepito alle spalle dello Stato il Reddito di Cittadinanza pur non avendone diritto. Secondo quanto viene stimato, si tratterebbe di una truffa dal valore complessivo di oltre 398mila euro. Tra gli indagati, vi sarebbero due individui già condannati per associazione mafiosa. Altri, invece, avrebbero omesso di segnalare nei moduli di richiesta del bonus di avere dei famigliari condannati con sentenza passata in giudicato per lo stesso reato.
Tra i furbetti esponenti mafiosi e individui agli arresti domiciliari
Nelle scorse ore, 32 indebiti percettori del Reddito di Cittadinanza sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Catania. I soggetti sono stati individuati e denunciati alle autorità dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza, a seguito dei dati emersi dalle complesse operazioni di controllo. Grazie infatti all’intensificazione delle verifiche relative alle irregolarità e alle criticità sul possesso dei requisiti necessari per avere riconosciuto il beneficio di sostegno al reddito familiare, è stata scoperta una truffa ai danni dello Stato di oltre 398 mila euro.
Come si apprende dalla nota delle forze dell’ordine, le indagini e i controlli in merito alle irregolarità sul bonus hanno permesso di verificare e accertare diversi contesti illeciti. Nello specifico, sono stati individuati 2 soggetti che non avevano i requisiti per ottenere il beneficio poiché già condannati in via definitiva per il reato di associazione mafiosa (ex art.416 bis c.p.); 10 soggetti che hanno “dimenticato” di comunicare di avere nel proprio nucleo famigliare dei soggetti che sono stati condannati in via definitiva per reati ai sensi dell’art. 416 bis c.p.; 3 soggetti sottoposti a misura cautelare personale (detenzione in strutture carcerarie e/o detenzione domiciliare), e che quindi non possedevano i requisiti per ottenere il bonus; 17 soggetti che non hanno comunicato di avere nel proprio nucleo famigliare dei soggetti che sono stati sottoposti a misura cautelare personale.
Le fiamme gialle di Catania hanno dunque denunciato tuti gli indebiti percettori all’Autorità giudiziaria. Sarebbero stati già emessi 27 avvisi di conclusione delle indagini preliminari, e i vari indagati sarebbero stati già notificati. Inoltre, gli stessi trasgressori sono stati segnalati all’Inps, che ha avviato sia le procedure di sospensione del beneficio, sia del recupero delle somme erogate e indebitamente percepite dai soggetti.