Si tratta di un uomo di mezza età, vestito in modo elegante che ha scroccato in diversi luoghi della Costiera amalfitana. Il Sindaco di Amalfi:«A noi ha detto di essere un prete evangelico»
Un uomo di mezza età “scroccava” in diversi luoghi della Costiera amalfitana presentandosi come «amico del parroco» oppure come «prete evangelico», a seconda dei casi. In questo modo, un uomo è riuscito a truffare tutti senza pagare un euro in bar e alberghi a Maiori, Ravello e a Pogerola (Amalfi).
L’uomo è riuscito a essere talmente persuasivo che, infine, nessuno lo ha denunciato. Ha visitato pure Villa Rufolo, presentandosi dopo essere stato annunciato da una chiamata del Comune di Amalfi fatta dal segretario comunale. I carabinieri, tuttavia l’hanno beccato mentre dormiva lungo la strada, non lontano dalla caserma.
È il sindaco di Amalfi, Daniele Milano, a raccontare che «a metà della settimana scorsa si è presentato in Comune un signore dicendo di essere un prete spagnolo della chiesa evangelica. Si è messo a chiacchierare con il segretario comunale e ha chiesto di visitare Villa Rufolo. A quel punto il segretario in buona fede ha chiamato la biglietteria del monumento per accreditarlo. Fortunatamente ad Amalfi non ha fatto danni». Cosa che però non è avvenuta a Maiori e Ravello, dove i danni li avrebbe fatti eccome.
La vacanza del finto sacerdote è cominciata a Maiori, dove s è presentato dai francescani chiedendo di essere ospitato. Molto persuasivo, è rimasto nella struttura ricettiva dei padri almeno una settimana. Dopo alcuni giorni, tuttavia, un prete ha iniziato a sospettare di quell’uomo vestito elegante ed è fuggito. Nessuno ha sporto denuncia. Da lì si è trasferito a Pogerola, ha trovato un B&B e ha detto di essere amico del parroco. Ha quindi dormito lì per due notti e poi si è allontanato. Il prete di Pogerola, ovviamente, non lo conosceva ed era ignaro di tutto, ma ha avvertito i compaesani sui social, che qualcuno si stava presentando a suo nome in hotel e ristoranti.
Il finto prete si reca ad Amalfi
Si è quindi diretto ad Amalfi, ha chiamato il Comune e il segretario comunale lo ha ricevuto per fargli visitare Villa Rufolo, che si trova a Ravello. Dopo questa visita, ha chiesto al direttore della Fondazione un hotel dove dormire per una sola notte. Ha quindi ottenuto l’ennesimo modo di scroccare e dopo il soggiorno se ne è andato lasciando al direttore della Fondazione il conto da pagare.
Il finto sacerdote è riuscito a scamparsela anche stavolta, lasciando l’albergo e recandosi in un bar chiamato Santo Domingo, a piazza Duomo. Lì, come raccontano i gestori, «ha preso un caffé e un cornetto e ha detto di essere amico del parroco, don Angelo Mansi. Che avrebbe pagato». Don Mansi, parroco di Ravello, naturalmente non aveva idea di chi fosse.
Tutti descrivono questo finto prete come un uomo di mezza età, in apparenza distinto, con ottima proprietà di linguaggio. Così lo hanno trovato, infatti, i carabinieri, quando sono riusciti a catturarlo.