Sono già dodici i generali russi caduti in Ucraina. Il primo è morto a fine febbraio a Kiev, l’ultimo è il 2 maggio a Izyum. Un numero enorme, se pensiamo che in vent’anni di guerra in Vietnam gli americani ne hanno persi nove.
Il primo a morire è stato Magomed Tushayev, il fedelissimo del dittatore ceceno Ramzan Kadyrov. È caduto a Kiev il 26 febbraio. Ucciso nell’imboscata a una colonna di carri armati. L’ultimo generale russo spirato in battaglia è invece Andrei Simonov, 55 anni, esperto di cyber guerra. Ha perso la vita a Izyum. A causa dei missili ucraini che hanno colpito il convoglio di mezzi corazzati dove viaggiava.
Tra il primo e l’ultimo, altri dieci generali russi sono morti nel corso dell’«operazione militare speciale». Bisogna risalire molto indietro nel tempo per ritrovare una moria di generali come questa. Addirittura alla Seconda guerra mondiale. Ottant’anni fa, quando circa 235 generali sovietici trovarono la morte nel conflitto. Questo almeno stando ai dati raccolti dallo storico Aleksander Maslov. Il periodo più duro per l’Armata Rossa fu da giugno 1941 a novembre 1942, quando i sovietici furono circondati dalla Wehrmacht a Stalingrado. I russi persero in media sei alti ufficiali al mese. Più o meno la media di oggi in Ucraina.
La Russia era preparata militarmente alla guerra contro Kiev?
Gli Stati Uniti in vent’anni di guerra in Vietnam persero nove generali. La gran parte uccisa a bordo di elicotteri colpiti dal nemico. Ma anche l’Urss in Afghanistan perse al massimo sei generali nei primi sei mesi dell’occupazione iniziata nel 1979. In Ucraina le forze russe utilizzano le moderne comunicazioni criptate delle radio Azart. Ma c’è un problema: non hanno abbastanza apparecchi. E sono anni che la Cia addestra i paramilitari ucraini – e con loro i cecchini – in Donbass a intercettare il nemico.
Mosca ufficialmente non parla delle perdite dei generali. Il motivo è semplice: testimoniano le difficoltà sul campo dell’esercito russo. La moria di generali infatti è eloquente. E sembra dare ragione a chi si chiede – o insinua – se la Russia fosse preparata militarmente all’avventura ucraina. Ma a Mosca forse non dispiace neanche troppo che queste notizie trapelino tra la popolazione. Come a dire: sul campo non muoiono solo i soldati semplici, ma anche i generali. Anche loro in prima linea coi soldati a rischiare la vita.