Ucraina, a Mantova nasce Marco: figlio di due profughi in fuga dalla guerra. La famiglia rimarrà in Italia ospitata da un loro connazionale, finché non sarà sicuro tornare nel loro Paese.
Con l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite che attacca duramente il Cremlino con l’accusa di aver mentito al Consiglio di Sicurezza, e con l’Europa che minaccia sanzioni ulteriori per permettere all’Ucraina di vincere la guerra, Kiev è riuscita a riconquistare gli insediamenti vicini a Mykolayiv e Kherson. Ma il conflitto prosegue senza sosta e senza tregua, mentre sale il numero di vittime tra soldati e civili. C’è chi, però, grazie ai corridoi umanitari decide e riesce a scappare. Kostantyn Pashkovskyi, di 34 anni, e sua moglie Marharyta Kuznietsova, di 26, sono stati accolti in Italia dopo una lunga fuga dal loro Paese d’origine. Un viaggio di 2mila chilometri, durato 5 giorni, e che gli ha permesso di raggiungere Mantova – città dove qualche giorno fa è nato il loro bambino.
“Siamo arrivati qui per essere al sicuro”
Entrambi sordomuti, Kostantyn e Marharyta sono scappati dall’Ucraina il 24 febbraio scorso. Sono riusciti a raggiungere il nostro Paese, e a giungere fino a Mantova sani e salvi, mentre la 26enne portava in grembo il loro bambino. Il 3 maggio il piccolo è nato: si chaiam Marco, ed è venuto alla luce alle 7:15 di mattina. Con 51 centimetri di lunghezza, e 3 chili di peso, il bimbo sta bene: è stato affidato alle cure del Carlo Poma, e ora Mantova festeggia il dolcissimo evento. Sta bene infatti il neonato. Dopo essere rimasto per due giorni nel reparto di Terapia intensiva, ora il piccolo riesce finalmente a respirare da solo. I medici lo hanno tenuto attaccato al supporto respiratorio, fino a che la difficoltà non è stata superata.
La famiglia per il momento rimarrà in Italia. Nonostante la barriera linguistica (anche se, viene spiegato dalle fonti, i sanitari sono riusciti a comunicare con la coppia grazie all’aiuto di una mediatrice e dei telefonini), non è ancora sicuro far ritorno a Odessa, e per questo verranno tutti e tre ospitati presso l’abitazione di un loro connazionale, che vive a San Giorgio Bigarello.
“Più volte sono venuto in Italia in viaggio, è la mia seconda patria e ci vivono anche i parenti della mia sorellastra. Siamo arrivati qui per essere al sicuro. Mia moglie ha partorito e mio figlio sta bene, un vero miracolo”, ha raccontato ai giornalisti papà Kostantyn. Fortunatamente, anche le loro famiglie sono riuscite a mettersi in salvo. I genitori della 26 sono riusciti a trovare rifugio a Kiev (nonostante la casa sia andata distrutta), mentre i genitori del 34 sono stati accolti in Moldavia. La speranza è che possano tutti riunirsi presto, così che il piccolo Marco possa conoscere anche i suoi nonni.