Allarme Huggy Wuggy, il pupazzo horror che terrorizza i bambini

Un’orrenda figura circola in rete e spaventa i più piccini ingenerando paure nelle loro piccole menti. La polizia invita a fare attenzione. 

Il personaggio raccapricciante è diventato virale grazie ai canali social e Youtube.

Huggy Wuggy, il pupazzo horror che terrorizza i piccini – Meteoweek

Si chiama Huggy Wuggy. È il nome di uno degli ultimi incubi per bambini partoriti dalla rete. Si presenta come un pupazzo blu dai denti acuminati. Vuole “consumare” i bimbi addentandoli e abbracciandoli “per sempre”. Fino ad arrivare a stritolarli. È il personaggio principale di un videogioco: Poppy Playtime. È diventato “virale” dopo che alcuni fan hanno sviluppato delle applicazioni che consentono di inserire il pupazzo dai denti aguzzi in video, audio, foto. Così l’inquietante Huggy Wuggy ha cominciato a circolare sui social, su Youtube. E non di rado la figura è accompagnata da una canzoncina, “Free Hugs”: “Potrei abbracciarti per sempre, finché non espiri il tuo ultimo respiro insieme” e “Sarò lì presto, affonderò i denti e sarai consumato”, dicono alcuni versi.

La Polizia Postale ha lanciato l’allarme. Sì, perché Huggy Wuggy, spiega la psicologa Cristina Bonucchi, esperta della polizia postale, spaventa i bambini perché è un personaggio horror, vuole uccidere il protagonista del videogioco. Il pupazzo stimola e amplifica artificialmente paure fisiologiche come quella del buio. Per questo potrebbe avere un potenziale manipolatorio.

Un pupazzo solo apparentemente innocuo, ma dall’indole malvagia

La psicologa Cristina Bonucchi, esperta della polizia postale, mette in guardia contro le potenzialità manipolatorie del pupazzo horror – Meteoweek

“È un pupazzo che ha un’apparenza innocua, quella di un pelouche morbido, ma nasconde una natura invece malvagia, e quindi la grande bocca con i denti aguzzi e anche un temperamento aggressivo”, spiega ancora l’esperta. La diffusione di questa figura, continua, “può ingenerare paure e consentire agli adulti di manipolare i più piccoli”. Inizialmente il videogame si rivolgeva a tredicenni già con una certa capacità “di discriminare tra il bene il male, quindi distinguere che cosa è fantasia e che cosa è reale”. Ma coi bambini le cose vanno ben diversamente.

I genitori sono preoccupati. Sono molte le segnalazioni arrivate alla Polizia Postale. Nel Regno Unito gli investigatori e gli psicologi sono stati ancora più espliciti. E hanno invitato i genitori a non farlo vedere ai loro figli. Il videogioco però non può essere vietato, dato che viene semplicemente “consigliato” agli over 13.

Il capo della Polizia Postale, Ivano Gabrielli, invita dunque i genitori a fare attenzione, cercando di accompagnare i figli nei loro percorsi in rete. Un compito certamente arduo per chi proviene da generazioni dove le nuove tecnologie non erano certo diffuse come al giorno d’oggi. Ma è un impegno necessario perché, spiega Gabrielli, “il primo baluardo di protezione dei bambini e dei ragazzi è la famiglia nella quale si ragiona su cosa c’è di pericoloso e sulla natura delle cose”.

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