In una intervista al Corriere della Sera papa Francesco analizza con lucidità le cause del conflitto tra Mosca e Kiev.
Senza parteggiare per nessuno se non per la pace, il Papa ha voluto comunque ricordare le responsabilità della Nato.
Papa Francesco ha abituato al suo stile semplice e diretto. Che però mai come in questo momento di polarizzazioni estreme rischia di creare malumore, se non scandalo. Ieri il Corriere della Sera ha pubblicato una lunga intervista a papa Bergoglio. Nel colloquio con direttore e vicedirettore del Corriere (Luciano Fontana e Fiorenza Sarzanini) il pontefice si è a lungo soffermato sulla guerra in Ucraina.
Dopo aver ricordato il primo appello, inascoltato, del 24 febbraio («Fermatevi») quando Mosca ha invaso l’Ucraina, papa Francesco ha sottolineato i numerosi tentativi della Santa Sede di fermare il conflitto o almeno di ottenere una tregua.
Francesco: Kirill non sia il «chierichetto di Putin»
Un impegno, soprattutto per via diplomatica, che finora non ha ottenuto grandi risultati. Ma il Papa non si arrende e si dice disposto ad andare a Mosca per parlare con Putin. Non è ancora arrivata risposta alla proposta della Santa Sede e Bergoglio teme che «Putin non possa e voglia fare questo incontro in questo momento».
Certo, il papa che ha voluto unire durante la Via Crucis le mani di due amiche, una ucraina e l’altra russa, non può “parteggiare” per l’uno o per l’altro paese. Il Papa è anche un capo di stato, ma sui generis, che ha a cuore le ragioni della pace tra i popoli, non certo la logica delle armi o la volontà di potenza.
Così non ha risparmiato le critiche alla «brutalità» della guerra e ricorda di aver criticato Kirill per il suo appiattimento sulle posizioni di Mosca. Perché «il Patriarca non può trasformarsi nel chierichetto di Putin», ha detto senza peli sulla lingua Bergoglio.
Francesco: anche l’«abbaiare della Nato» ha una parte di responsabilità
Ma proprio il fatto di non parteggiare permette al Papa di analizzare con lucidità quanto sta avvenendo ai confini dell’Europa orientale. In passato Francesco ha spesso parlato di una «guerra mondiale a pezzettini». Che ora si sta materializzando nei suoi esiti più devastanti in Ucraina. Ma a differenza della stampa occidentale (o di quella antioccidentale), il Papa rifugge dai facili dualismi e dagli schemi manichei. Sì, perché per Bergoglio anche l’Alleanza Atlantica non è esente da responsabilità nella crisi ucraina.
Il Papa va alla radice del conflitto che tra le sue motivazioni può avere, dice, anche «l’abbaiare della Nato alla porta della Russia». Non va sottovalutato dunque il senso di accerchiamento da parte russa. «Un’ira che non so dire se sia stata provocata — chiosa Francesco —, ma facilitata forse sì», conclude il Pontefice.