Dalla Valle dei Templi arriva un’offerta-provocazione al ricco imprenditore, invitato a acquistare la Scala dei Turchi.
Il proprietario però lo ha detto a chiare lettere: vuole mettere all’asta la Scala.
La Scala dei Turchi, una delle principali attrazioni turistiche della Valle dei Templi, offerta a Elon Musk. È la proposta – o la provocazione? – lanciata dal suo proprietario, il pensionato Ferdinando Sciabarrà. Sì, perché un anno fa il Tribunale di Agrigento lo ha riconosciuto come proprietario del gigante di marna bianca, meta agognata di tanti turisti.
A lungo Sciabarrà, ex funzionario della Camera di commercio, è stato considerato quasi alla stregua di Antonio Peluffo, il celebre personaggio (interpretato da Totò) che cerca di vendere la Fontana di Trevi al turista italo-americano Decio Cavallo. Questo perché sosteneva di essere proprietario della Scala. Ma alla fine ha avuto ragione lui: le carte catastali e i contratti, passati al setaccio, dicevano che aveva legittimamente ereditato la Scala dei Turchi, nella parte superiore, fino all’area demaniale dei frangiflutti. Hanno dovuto riconoscerlo i giudici penali, dice al Corriere della Sera il suo avvocato Giuseppe Scozzari.
Ma gestire una cosa del genere non è esattamente agevole. Perciò Sciabarrà intendeva, spiega sempre al Corriere, «donarla alla pubblica amministrazione ma il “pubblico” è sordo». Allora aveva pensato a un’associazione ambientalista. Ma anche quello «ci è stato impedito», dice. Questo perché «è necessario consentire visite in sicurezza dei turisti con accessi controllati, non solo con staccionate facilmente aggirabili. Bisogna bloccare gli smottamenti della roccia che si sfalda».
L’anno passato la Regione, una volta conclusasi la vicenda penale, aveva promesso di interessarsi alla gestione della Scala. Lo stesso aveva fatto anche il Comune che però, racconta, «ha riaperto contro di noi una causa civile per rivendicare una usucapione smentita dai periti del giudice penale».
Comunque sia, alle parole non sono seguiti i fatti. «Non un solo passo concreto», commenta sconsolato l’ex funzionario, preoccupato dalle frotte di turisti che quotidianamente accerchiano i gradoni della Scala. Pressoché impossibile per lui gestire quel flusso di centinaia di persone, garantendone la sicurezza.
Da qui l’idea – provocatoria, ma non troppo – di chiamare in causa Elon Musk. Il patron di Tesla, SpaceX e (da poco) anche di Twitter è stato invitato ad acquistare la Scala dei Turchi. Perché lui? «Se le istituzioni siciliane – spiega Sciabarrà al Corriere – non sono capaci, ben venga qualcuno come Musk. Purché la renda fruibile gratis come abbiamo fatto noi da sempre».
«Non è bastato dire alla Regione, al Comune di Realmonte e agli enti pubblici interessati “Ve la regaliamo”. Perché sono arrivate solo promesse. Senza nulla fare», insiste il proprietario della Scala. E così, «dopo un anno, preoccupati da una stagione che si annuncia come un assalto ai gradoni della Scala, la mettiamo all’asta, facendo appello per primo a Elon Musk perché se la compri lui, la protegga e la usi al meglio…».
E conoscendo Musk, non è detto che rifiuterà l’offerta.
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