Cresce il divario tra ricchi e poveri e cresce anche la rabbia.
L’Italia è spaccata in due: da una parte c’è una borghesia ricca ed opulenta e dall’altra una grande maggioranza che ha difficoltà spesso anche a procurarsi i beni fondamentali.
Un divario che il covid ha reso decisamente esplosivo e che rischia di esplodere per davvero.
Un recente sondaggio Ipsos fa una fotografia veramente impietosa del Paese. Ma è una fotografia della quale tenere conto perché la povertà estrema ad un certo punto può diventare ingestibile e in Italia la povertà ormai riguarda davvero troppi cittadini.
Per il 65% degli italiani nel futuro ci saranno insubordinazione e proteste alimentate proprio dalla disparità tra ricchi e poveri. Secondo Ipsos il 60% degli italiani ritiene che il 2021 sia stato un anno brutto per il proprio nucleo familiare.
Addirittura il 68% degli italiani percepisce ingiustizie e la presenza di una marcata tensione sociale nel Paese. In sostanza due italiani su tre ritengono che le ingiustizie italiane siano troppo forti e che nei prossimi periodi sono probabili proteste ed insubordinazioni contro chi è più ricco e privilegiato. Addirittura un italiano su tre parla di fare le barricate per cambiare le ingiustizie sociali. Questo sondaggio traccia un quadro realmente inquietante e deve spingere a riflettere. Un paese nel quale due cittadini su tre ritengono che le ingiustizie siano troppo forti e che le disparità siano troppo marcate per essere tollerabili è un paese fortemente instabile.
Addirittura il fatto che un italiano su tre parli di “fare le barricate” pur di ribaltare le gravi ingiustizie la dice lunga. In realtà tutti i dati sulla povertà in Italia non fanno altro che confermare la percezione di questi italiani. Il problema è quello che tanti economisti sottolineano ormai da tempo: in Italia da decenni non si fa nulla per contrastare la povertà. L’unico strumento nato a contrasto della povertà è il Reddito di Cittadinanza ma secondo la Caritas ed in particolare secondo un rapporto Caritas del 2021, soltanto il 44% dei veri poveri riesce ad accedere al reddito grillino.
Piccole proprietà immobiliari fatiscenti e passive o anche la stessa composizione del nucleo familiare impediscono alla maggior parte dei poveri di accedere al reddito grillino. La questione della povertà in Italia è sempre ai margini del dibattito. La povertà in Italia è percepita come una vergogna del singolo povero e non come una vergogna della collettività che non interviene per aiutarlo. Di conseguenza i poveri sono fantasmi sofferenti ed invisibili. Ma il problema è che questi fantasmi stanno diventando veramente troppi e la rabbia che si portano dietro potrebbe presto tardi diventare ingestibile.
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