Usa, la Corte suprema potrebbe annullare il diritto all’aborto

Alcune indiscrezioni parlano di una possibile abolizione, da parte della Corte Suprema americana, della Roe vs. Wade.

Un senatore progressista propone allora di approvare una legge che riconosca il diritto all’aborto.

“Il Congresso deve passare una legge che riconosca ora la ‘Roe v. Wade’ come legge di questo Paese. E se non ci sono sessanta voti in Senato per farlo, e non ci sono, dobbiamo mettere fine al filibuster per approvarla con 50 voti”. A dirlo è il senatore indipendente Bernie Sanders. Ha commentato così le voci attorno al pronunciamento della Corte Suprema Usa che potrebbe annullare il diritto all’aborto revocando la storica sentenza del 1973, che lo riconobbe a livello federale.

Il “filibuster” è la pratica che consente all’opposizione di allungare i tempi della discussione e dell’approvazione di una legge. Può essere aggirata soltanto col voto di sessanta senatori su cento.  Attualmente i Democratici possono disporre soltanto di cinquanta voti.

Se non ci fosse il filibuster, i senatori progressisti avrebbero – almeno sul piano teorico – i cinquanta voti indispensabili per approvare una legge che riconosce il diritto all’aborto. Anche nel caso che i repubblicani votassero tutti a sfavore, in caso di parità (50 a 50) risulterebbe decisivo il voto della vicepresidente degli Stati Uniti. Cioè Kamala Harris, notoriamente favorevole all’aborto.

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