Il leader ucraino fa sapere che Kiev è disposta ad accettare la neutralità richiesta dal Cremlino solo se i russi lasceranno tutti i territori occupati, compresa la Crimea.
Ma intanto la guerra sul campo continua e con lei la conta dei morti e dei feriti.
Sono morte tre persone e altre otto ferite a causa dei bombardamenti d’artiglieria delle forze russe nella regione di Kharkiv. A riferirlo su Telegram è stato il governatore della regione Oleg Syniehubov. Le bombe hanno centrato il distretto di Saltivka e la fabbrica di trattori del capoluogo. Colpiti anche gli insediamenti di Bohoduhiv, Zolochiv, Male Danylivka e Chuhuiv. Stamattina gli allarmi antiaerei sono scattati a Dnipro e Zhaporizhia, nellUcraina orientale. Le forze ucraine invece hanno respinto un attacco russo a Barvinkove, vicino a Izyum.
Intervistato da Al Arabiya, il presidente ucraino Zelensky ha deplorato il fatto che “i negoziatori russi non hanno la capacità di prendere decisioni e l’ultima parola sarà sempre di Putin”. Per questo ha detto di aver insistito per avviare un negoziato diretto con l’omologo russo. Zelensky ha detto che “i russi insistono sulla neutralità e per noi la cosa più importante è la liberazione del Donbass e di tutti i territori temporaneamente occupati, nonché della penisola di Crimea, che è anche occupata”. Zelensky ha poi dichiarato che per accettare lo status neutrale richiesto dal Cremlino servono “garanzie di sicurezza per non essere oggetto di simili attacchi in futuro, e altre armi nel caso dovessimo affrontare una guerra come quella attuale.”
Il presidente ucraino ha anche criticato le parole del ministro degli Esteri russo Lavrov sulle “origini ebraiche” di Hitler: “Non ho parole…”, ha detto Zelensky in un video messaggio. “Nessuno ha sentito alcuna smentita o giustificazione a riguardo da parte di Mosca. Tutto ciò che abbiamo da lì è silenzio… questo significa che la leadership russa ha dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale”. “O forse non le ha mai imparate”, ha concluso.
Papa Francesco è tornato a parlare del conflitto in Europa dell’est in un’intervista col direttore del Corriere della sera, Luciano Fontana. Sulla crisi ucraina il pontefice ha detto che “l’Italia sta facendo un buon lavoro. Il rapporto con Mario Draghi è buono, è molto buono. Già in passato, quando era alla Banca centrale europea, gli ho chiesto consiglio. E’ una persona diretta e semplice”, ha detto il Papa. Che aggiunge di aver “ammirato Giorgio Napolitano, che è un grande, e ora ammiro moltissimo Sergio Mattarella“. Parole di stima anche per Emma Bonino: “Rispetto tanto Emma Bonino: non condivido le sue idee ma conosce l’Africa meglio di tutti. Di fronte a questa donna dico, chapeau”.
Papa Bergoglio fa poi sapere di voler incontrare Vladimir Putin. Perciò, dice, ha “chiesto al cardinale Parolin” di fare “arrivare a Putin il messaggio che io ero disposto ad andare a Mosca”. Naturalmente l’incontro per realizzarsi richiede alcune condizioni, precisa Francesco: “Certo, era necessario che il leader del Cremlino concedesse qualche finestrina – ha spiegato il Pontefice -. Non abbiamo ancora avuto risposta e stiamo ancora insistendo, anche se temo che Putin non possa e voglia fare questo incontro in questo momento”.
Per restare in ambito religioso, è giunta la notizia che gli Oblati di Maria Immacolata (Omi), congregazione da 32 anni in Ucraina, resteranno a Kiev e a Chernihiv. Ne dà conferma all’agenzia Fides padre Pavlo Vyshkovskyy, missionario degli Oblati di Maria Immacolata a Kiev. Padre Vyshkovskyy evidenzia che proprio a Chernihiv gli Oblati “insieme alle oltre 70 persone che si sono avvicinate alla comunità, hanno vissuto per più di un mese in un bunker, sotto la chiesa. La città era circondata, non c’era acqua né luce; ed era marzo, faceva freddo e non c’era cibo. Gli Oblati non hanno lasciato la gente, anche se avrebbero potuto lasciare la città”.
In arrivo il sesto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia. Le nuove sanzioni includono il ritiro di “altre banche” dal sistema di transazioni Swift. Lo ha confermato il capo della diplomazia europea Josep Borrell. Il pacchetto riguarderà “il settore bancario, ci saranno altre banche russe che lasceranno Swift”, e “nel settore energetico, stiamo lavorando per preparare proposte che ci permettono di limitare le importazioni di energia dalla Russia, soprattutto il petrolio”, ha detto Borrell durante una conferenza stampa a Panama.
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