Ucraina, Zelensky commenta le parole di Lavrov: “Russia ha dimenticato lezione Seconda guerra mondiale”. Il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak: “Dichiarazioni imperdonabili e scandalose, un orribile errore storico”.
Il ministro degli Esteri russo ha provocato un’indignazione internazionale (in particolar modo in Israele) dopo aver affermato, durante un’intervista alla televisione italiana, che Adolf Hitler aveva “origini ebraiche” e che gli ebrei erano i peggiori antisemiti. Nell’intervista, andata in onda su Rete4, gli era stato chieso dell’accusa di Mosca secondo cui l’Ucraina avrebbe un governo filo-nazista nonostante il presidente Zelensky sia ebreo. “Penso che anche Hitler avesse origini ebraiche. Da molto tempo sentiamo il popolo ebraico saggio dire che i più grandi antisemiti sono gli ebrei stessi”, ha esordito il ministro russo. In difficoltà il conduttore, che soltanto in parte è riuscito a “ribattere” alle oltraggiose dichiarazioni di Sergey Lavrov – che ha poi negato anche i crimini di Bucha.
La risposta di Israele
Il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid, figlio di un sopravvissuto all’Olocausto, ha risposto alle parole del ministro russo definendo tali dichiarazioni “imperdonabili e scandalose, un orribile errore storico”. “Gli ebrei non si sono uccisi tra loro durante l’Olocausto. Il livello più basso di razzismo contro gli ebrei è incolpare gli stessi ebrei per l’antisemitismo”, ha incalzato Lapid.
Anche il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha criticato le osservazioni di Sergey Lavrov, definendole “inaccettabili”. “L’uso dell’Olocausto del popolo ebraico come mezzo per segnare punti politici deve essere interrotto immediatamente”, ha affermato. “Le sue osservazioni non sono la verità e il loro contenuto è inaccettabile”, ha dichiarato Bennet in una nota riportata dall’Associated Press.
La risposta dei leader ucraini
Nono poi mancate nemmeno le parole da parte delle autorità ucraine. Tutti si sono rapidamente scagliati contro le osservazioni di Lavrov, compreso il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak, che ha spiegato come simili discorsi siano da considerarsi delle “prove del fatto che la Russia è l’erede dell’ideologia nazista”. “Cercando di riscrivere la storia, Mosca sta semplicemente cercando degli argomenti per giustificare gli omicidi di massa perpetrati contro gli ucraini”, ha twittato Podolyak.
Anche il presidente Volodymyr Zelensky ha commentato le dichiarazioni rilasciate due giorni fa da Lavrov, esprimendo la sua indignazione in un videomessaggio pubblicato nella notte. “Il ministro degli Esteri russo ha detto apertamente, senza esitazioni, che i più grandi antisemiti erano proprio gli ebrei. E ha detto che Hitler aveva sangue ebreo”, ha evidenziato Zelensky. E ha sottolineato come simili affermazioni, rilasciate “alla vigilia dell’anniversario della vittoria sul nazismo”, non facciano che dimostrare come “la Russia ha dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale”.
“Queste parole significano che il più alto diplomatico russo sta dando la colpa al popolo ebraico dei crimini nazisti. Non ci sono parole”, ha poi incalzato il presidente. Dal canto suo, Mosca non ha ancora commentato pubblicamente l’accaduto. “Non ci siano state obiezioni o scuse, solo silenzio” davanti alle parole di Lavrov, ha infine concluso Zelensky.
#Lavrov's direct anti-Semitic statements, accusations of Jews of the WWII and the Holocaust are the evidence of Russia being a successor to Nazi ideology.
By trying to rewrite history, Moscow is simply looking for arguments to justify the mass murders of Ukrainians. (1/2)— Михайло Подоляк (@Podolyak_M) May 2, 2022