Sanzionata perché non vaccinata, a casa la multa da 100 euro: ma la donna è morta dal 2004. L’episodio è stato portato all’attenzione dei media dalla figlia della signora, che si è rivolta subito a un legale.
Un fatto che ha dell’assurdo, frutto di un grossolano errore del sistema burocratico italiano – il che non sarebbe nemmeno una grande novità. La notizia è stata riportata da La Nuova Sardegna, che ha svelato come sia stata disposta una multa da 100 euro per mancata vaccinazione obbligatoria a una donna morta, in realtà, nel lontano 2004. Indignati i famigliari, che hanno immediatamente denunciato il caso: “Mai avrei immaginato che quella lettera fosse per mai madre”, ha spiegato la donna.
Antonella aveva solo 10 anni, quando sua madre – la signora Maria Sedda – è venuta a mancare. La donna si è spenta a Lula (piccolo comune in provincia di Nuoro) il quasi 20 anni fa, il 16 gennaio 2004, quando non aveva ancora compiuto nemmeno 38 anni. Eppure, per qualche strano ingarbugliamento burocratico, la signora Maria meriterebbe una multa di 100 euro per non essersi sottoposta al vaccino obbligatorio.
L’Agenzia delle Entrate sta infatti recapitando in questi giorni, proprio agli over 50 che non hanno adempiuto all’obbligo di vaccinale, un avviso sanzionatorio. Uno di questi è grottescamente arrivato anche a casa di Antonella, in riferimento a sua madre. La comunicazione, spiegano dal giornale, è arrivata il 9 marzo 2022. “Quando il postino mi ha consegnato la raccomandata, con ricevuta di ritorno, e ho visto che arrivava dall’Agenzia delle entrate, ho pensato che fosse qualcosa per me o per mio padre. Non per i vaccini: abbiamo fatto tutti la terza dose. Mai avrei immaginato che si trattasse di mia madre”, ha raccontano la donna ai giornalisti.
Data la situazione, insieme a suo padre si è rivolta a un avvocato, così da procedere per risolvere l’inghippo. L’unico modo per non pagare quell’assurda multa sarebbe quella di dimostrare “di aver avuto impedimenti oggettivi alla vaccinazione”. Il decesso avvenuto quasi 20 anni fa potrebbe essere forse un impedimento più che ragionevole, per il ministero e l’Agenzia delle entrate.
Anche se rimane ancora da capire come sia possibile che dal 2004 a oggi il nome della “Gen.le Sedda Maria” non sia stato ancora depennato dagli elenchi della pubblica amministrazione – da quelli comunali alla Asl di riferimento.
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