Dopo la visita a Kiev di una delegazione americana guidata dalla speaker della Camera Nancy Pelosi anche il presidente potrebbe andare in Ucraina.
Washington ha ribadito la volontà di fornire armi al paese ucraino impegnato nella guerra contro Mosca.
Ieri a Kiev è giunta in visita, con una delegazione, la presidente della Camera Usa, Nancy Pelosi. Ha confermato l’impegno americano a fornire armi all’Ucraina, malgrado le minacce di Mosca. Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, da Berlino, ha ribadito solidarietà all’Ucraina e l’intenzione di mandare armi a Kiev.
La visita di Biden in Ucraina – malgrado quanto si diceva fino a due settimane fa – potrebbe non essere solo un’ipotesi. “Io penso che sia all’esame una visita del presidente Biden in Ucraina. Si tratta solo di capire quando avverrà”. Lo ha dichiarato alla Cnn il presidente della commissione Intelligence della Camera Adam Schiff. “È solo una questione di tempo”, ha spiegato. Il rappresentante dem ha anche riferito dell’incontro di tre ore a Kiev tra Nancy Pelosi e Zelensky. “Abbiamo chiesto a Zelensky – ha detto Schiff – quali fossero le priorità, in termini di armi, per lui. Gli ucraini sono passati dalle imboscate ai carri armati russi all’attacco a distanza con l’artiglieria”.
Donald Trump, in Nebraska, dove ha parlato a centinaia di sostenitori, ha ribadito che è stata la debolezza di Biden a permettere l’invasione dell’Ucraina, Se fosse stato lui alla Casa Bianca , ha detto,Putin “non avrebbe mai invaso” l’Ucraina. “Putin – ha detto Trump – ha visto la debolezza. Ha visto l’incompetenza” nell’amministrazione guidata da Joe Biden.
Mariupol, proseguono le evacuazioni
Nella notte le forze russe hanno ricominciato a bombardare l’acciaieria Azovstal. Fino ad adesso sono stati evacuati un centinaio di civili – per lo più donne, bambini e anziani – diretti a Zaporizhzhia. Lo ha fatto sapere il presidente ucraino Zelensky.
Anche oggi proseguiranno le evacuazioni di civili da Mariupol. Lo ha comunicato su Telegram il consiglio comunale della città portuale. “Ci sono buone notizie. Con il sostegno delle Nazioni Unite e della Croce Rossa, oggi sono state concordate due ulteriori località per l’imbarco delle persone in una colonna di evacuazione che lascerà Mariupol”, è scritto nel messaggio. “Se hai parenti o conoscenti nella zona, prova a contattarli e a trasmettere loro le informazioni”, indica il comunicato.
Londra parla di notevoli perdite russe
Secondo l’intelligence britannica è notevole l’entità dei soldati russi morti o feriti nella guerra in Ucraina. Stando all’ultimo bollettino della Difesa di Londra, è verosimile che “oltre un quarto dei gruppi tattici” dell’esercito russo inviato in guerra sia ora “inefficace”. Non è ben chiaro che voglia dire “inefficace” ma Londra spiega che con ogni probabilità risultano molto “logorate” anche le unità più sofisticate dell’esercito russe. “Dall’inizio della guerra la Russia ha messo in campo oltre 120 battaglioni tattici, circa il 65 per cento della sua intera forza di combattimento di terra”, dicono da Londra. E sembra, aggiungono, “che oltre un quarto di queste unità siano state rese inabili al combattimento”. Perciò “ci vorranno anni perché la Russia riesca a ricostituire queste forze”, conclude l’intelligence britannica.
Media ucraini: Mosca ha un piano per invadere la Moldavia
Mosca starebbe pianificando l’invasione della Moldavia seguendo lo “scenario del Donbas”. Lo riportano i media ucraini sulla base di fonti dell’intelligence. Una serie di mosse, dicono, fanno sospettare un attacco alla Moldavia, le cui forze armate assommano 3.250 soldati. In particolare si parla di attività all’aeroporto di Tiraspol, il capoluogo de facto della Transnistria. Lì la Russia prevede di far atterrare aerei da trasporto e elicotteri in Transnistria provenienti dalla Crimea occupata. Nel medesimo tempo, a Chisinau si attendono proteste e rivolte. Informazioni, queste, che però sembrano contraddire le analisi delle agenzie di intelligence occidentali. Secondo queste Mosca non è in grado di sorvolare in sicurezza senza che le difese aeree ucraine nella regione di Odessa non abbattano i suoi aerei.
Proprio ieri infatti la difesa aerea ucraina ha dato notizia dell’abbattimento di dieci droni Orlan-10 russi. Lo fa sapere il Comando dell’Aeronautica Militare delle Forze Armate dell’Ucraina in un comunicato rilanciato dai mass media. Il costo di ogni “Orlan-10” si aggira attorno a 80-120 mila dollari. Questi dispositivi vengono impiegati in missioni di ricognizione e di mappatura.