Boris Becker in carcere, da lusso all’incubo di Wandsworth:«Prigione infestata da ratti e senza pace»

Dopo la sentenza che lo ha condannato a due anni e mezzo di prigione, l’ex tennista tedesco è stato portato in uno dei più terribili carceri del Regno Unito

Dopo la condanna a due mezzo di carcere per bancarotta fraudolenta, l’ex campione di tennis, Boris Becker, è finito in una delle peggiori carceri in Uk.

Boris Becker-meteoweek.com

Su questo carcere, chiamato Wandsworth, il regista Chris Atkins che vi era stato a causa di una condanna per frode fiscale, aveva scritto un libro in cui narrava i terribili momenti vissuti in quel luogo. «Il carcere di Wandsworth è qualcosa a metà tra i penitenziari di Oscar Wilde dopo la sua incarcerazione per omosessualità e ‘Qualcuno volò sul nido del cuculo’». 

Da quanto aveva narrato Atkins, si tratta di un luogo «infestato da ratti, c’è gente che urla dalla mattina alla sera, in ogni secondo della giornata senti versi, grida, altri galeotti che piangono, non c’è mai pace». Da quanto riportano fonti al Daily Mail, Becker dovrebbe restarvi per due settimane. Per ora è in una cella singola, ma tra 7 giorni potrebbe essere mandato in un’altra cella, stavolta comune, con altri carcerati, con cui dovrà condividere anche il bagno. Poi dovrebbe essere spostato in una prigione meno dura.

Tuttavia, secondo il verdetto, Becker dovrà passare almeno un anno e tre mesi in carcere prima di poter fare richiesta per gli arresti domiciliari. La prima sentenza di condanna per l’ex campione tedesco, per evasione fiscale, occorse nel 2002 in Germania. Stavolta lo hanno condannato in Inghilterra per via di un prestito mai restituito nel 2017, pari a 3,6 milioni di euro dalla banca Arbuthnot Latham per dei lavori da eseguire nella sua villa a Maiorca, in Spagna. Becker ha quindi dichiarato bancarotta, ha venduto anche la suddetta ma non è stato sufficiente. «Ho avuto uno stile di vita molto costoso, ma anche tante spese di divorzio e mantenimento dei figli», aveva raccontato in precedenza, «dopo il ritiro nel 1999 ho guadagnato sempre di meno».

Nel frattempo, a detta dei magistrati inglesi, Becker insabbiava altri suoi beni mai comunicati al fisco inglese che dovevano spartirli con i creditori. Inoltre, ad aggravare l’accaduto, subito dopo la dichiarazione di bancarotta, Becker avrebbe messo di nascosto sui conti dei propri familiari, migliaia di euro, oltre a restare in possesso di una casa in Germania, da 2 milioni.

La prigione di Wandsworth è a soli tre chilometri dal campo centrale di Wimbledon, dove Becker vinse il torneo per la prima volta a soli 17 anni, per poi vincerlo altre due volte in carriera divenendo il numero uno a livello mondiale.

Anna Di Donato

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