Il video dell’aggressione è stato diffuso dagli stessi autori della bravata. Un gesto insensato e pericoloso che poteva avere conseguenze molto gravi per la vittima.
Camminava serenamente sul suo monopattino sulla pista ciclabile del lungomare di Ognina, quando un gruppo di persone in sella ai loro scooter prima lo hanno avvicinato e insultato, poi l’hanno spinto a terra mentre era in velocità. Una bravata orribile e che poteva costare caro alla loro vittima, un ragazzo di 23 anni di Catania.
Il video del gesto è stato pubblicato sui social generando l’indignazione di centinaia di utenti ma anche una denuncia da parte del giovane che ora chiede giustizia per quanto accaduto. Le forze dell’ordine stanno cercando di risalire ai responsabili proprio da queste immagini, tramite le targhe dei loro scooter.
“Erano in sei, su tre motorini. Mi hanno seguito per un po’, poi hanno iniziato ad insultarmi e infine mi hanno spinto” racconta il ragazzo in una intervista su una televisione locale. “Ho rischiato davvero di farmi male perché andavo almeno a venti chilometri all’ora: potevo battere la testa” continua.
L’ALLARME DEL CODACONS
Il Codacons si è offerto per l’assistenza legale gratuita della vittima e ha presentato un esposto alla Procura. In una nota stampa afferma che questi “sono fatti che suscitano un grave allarme sociale, tanto più che gli autori hanno voluto postare sui social network le proprie azioni come a celebrare la violenza e quasi a voler intimorire chi provasse in qualche modo ad ostacolarli“.
L’associazione per i diritti dei consumatori chiede poi di “indagare per associazione a delinquere finalizzata a commettere più reati intimidatori nei confronti di minori e non solo, minacce, atti persecutori, percosse e lesioni personali e di aprire adeguate indagini per accertare se gli autori di quanto avvenuto lungo la pista ciclabile del lungomare di Ognina abbiano reiteratamente messo in atto comportamenti violenti a danno di persone indifese o giovani coetanei presi di mira casualmente mentre camminavano per strada, ricavando una maggiore spinta criminale proprio dall’azione collettiva del branco“.
L’associazione inoltre chiede infine “una maggiore presenza sul territorio da parte delle forze dell’ordine e l’aiuto concreto da parte dei cittadini con segnalazioni e testimonianze” perché “queste vere e proprie gang criminali che imperversano in città vanno subito fermate”.