Berlino porta l’Italia davanti all’Aia: “Basta con le cause per crimini nazisti”

La Germania contesta all’Italia di continuare a permettere alle vittime dei crimini di guerra nazisti di chiedere risarcimenti allo stato tedesco.

Questo nonostante una precedente sentenza della Corte dell’Aia che aveva dato ragione ai tedeschi.

La Germania ha fatto partire un procedimento davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Onu, all’Aia, contro l’Italia per “mancato rispetto della sua immunità giurisdizionale come Stato sovrano”.

Per Berlino, l’Italia continuerebbe a consentire alle vittime dei crimini di guerra nazisti di inoltrare richieste di risarcimento alla Germania. E questo malgrado una precedente sentenza della stessa Corte secondo la quale queste richieste violano “il diritto internazionale”. Lo si legge in un comunicato dell’Aia.

Nel ricorso, la Germania menziona la sentenza del 3 febbraio 2012, quando la Corte si era pronunciata sulla questione dell’immunità giurisdizionale nella causa riferita alle immunità dello Stato. A giudizio di Berlino, “nonostante le pronunce di tale sentenza, i tribunali nazionali italiani, dal 2012, hanno accolto un numero significativo di nuove richieste contro la Germania in violazione dell’immunità sovrana della Germania”.

Berlino contesta: almeno 25 nuove cause contro la Germania partite dai tribunali italiani

Nel mirino dei tedeschi è finita la sentenza n. 238/2014 del 22 ottobre 2014 della Corte costituzionale italiana. Con questa sentenza la Corte “ha riconosciuto “l’obbligo del giudice italiano di conformarsi alla sentenza della ICJ del 3 febbraio 2012” ma, tuttavia, “ha sottoposto questo stesso obbligo al ‘principio fondamentale della tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali’ del diritto costituzionale italiano, per consentire alle vittime di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità di presentare ricorsi individuali essere presentate contro gli Stati sovrani”.

Secondo Berlino la sentenza n. 238/2014 della Corte costituzionale italiana, “adottata in violazione consapevole del diritto internazionale e del dovere dell’Italia di conformarsi a una sentenza del principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, ha avuto conseguenze di ampia portata”.

Sì, perché dopo quella sentenza, aggiunge la Germania, “almeno 25 nuove cause sono state intentate contro la Germania davanti ai tribunali italiani” e che “in almeno 15 procedimenti, i tribunali nazionali italiani hanno preso in considerazione e proceduto a richieste di risarcimento contro la Germania in relazione alla condotta del Reich tedesco durante la seconda guerra mondiale”.

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