Poche persone stanno ricorrendo all’ulteriore richiamo del vaccino anti-Covid. A rischio immunodepressi e anziani, serve una svolta da parte delle istituzioni.
Gli italiani che stanno ricorrendo alla quarta dose del vaccino sono davvero molto pochi. Dai dati presentati della Fondazione Gimbe, risulta che sono il 13% degli immunodepressi ha ricevuto l’ulteriore booster contro il Covid.
“Al 27 aprile sono state somministrate 104.049 quarte dosi. In base alla platea ufficiale (791.376), aggiornata al 9 marzo, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi nelle persone immunocompromesse è del 13,1% con nette differenze regionali: dal 2,5% della Calabria al 47,8% del Piemonte” si legge nel report della Fondazione con il monitoraggio epidemiologico relativo alla settimana 20-26 aprile.
Per Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe “il clamoroso flop delle quarte dosi nelle persone immunocompromesse deve far riflettere le Istituzioni, in particolare considerata l’ulteriore estensione della platea ad altri 4,2 milioni di persone tra le quali arrancano le somministrazioni“.
SERVE UNA NUOVA STRATEGIA
Come fare dunque per convincere la platea interessata a ricorrere alla vaccinazione? “Innanzitutto serve un’incisiva campagna d’informazione sia per sensibilizzare la popolazione a rischio di malattia grave sull’efficacia del secondo richiamo, sia per contrastare il generale senso di ‘stanchezza’ nei confronti della campagna vaccinale – afferma Cartabellotta -. Ma l’informazione da sola non basta, deve essere integrata con strategie di chiamata attiva, visto che le Asl dispongono di tutti i dati delle persone inserite nella platea“.