Grazie a uno scambio di prigionieri con Mosca può tornare a casa il veterano prigioniero da quasi tre anni in Russia.
Lì avrebbe dovuto scontare una condanna a nove anni di carcere. Ma lui ha sempre negato le accuse.
“Oggi diamo il benvenuto a casa a Trevor Reed e celebriamo il ritorno alla famiglia dell’ex marine che è stato rilasciato dalla detenzione russa”. Lo ha annunciato il presidente americano Joe Biden.
Tornerà dunque in America Trevor Reed, il veterano dei marine incarcerato nel 2019 in Russia. Reed, texano di 30 anni, è stato arrestato nell’agosto del 2019. Per lui l’accusa di aver aggredito la polizia russa dopo essersi ubriacato a una festa a Mosca.
Condannato nel 2020 a nove anni di carcere
Reed ha sempre negato le accuse. Ma nel luglio 2020 è stato condannato a nove di anni di carcere. Dopo il verdetto ha parlato di “un caso completamente politico”. Uno dei tanti cittadini statunitensi arrestati in Russia con “accuse esagerate”. Anche l’ambasciatore americano a Mosca John Sullivan aveva definito il suo caso un “assurdo errore giudiziario”.
In segno di protesta l’ex marine ha iniziato anche due scioperi della fame. I suoi genitori hanno incontrato direttamente Biden alla Casa Bianca per chiedere che il figlio fosse liberato. In carcere, hanno raccontato, si era rotto una costola e aveva manifestato i sintomi della tubercolosi. Era stato ricoverato per dieci giorni nell’ospedale penitenziario ma senza ricevere alcun trattamento. Poi lo avevano rimandato in isolamento.
Adesso, nel pieno della crisi ucraina, dopo un lungo negoziato Trevor può tornare negli Stati Uniti. Biden ha spiegato che “i negoziati che ci hanno permesso di riportare Trevor a casa hanno richiesto difficili decisioni che non ho preso alla leggera”.
Stando a quanto detto dalla portavoce russa, Maria Zakharova, il trentenne texano è stato liberato in uno scambio di prigionieri. In cambio di Reed gli Usa hanno rilasciato Konstantin Yaroshenko, il pilota russo imprigionato in Connecticut per traffico di cocaina negli Stati Uniti.
I negoziati per Reed non cambieranno l’approccio americano verso la Russia
Le trattative che hanno portato al rilascio di Reed non incideranno sull’atteggiamento di Washington verso la guerra in Ucraina. Lo fanno sapere fonti americane alla Cnn. Il negoziato per il veterano, dicono, “non costituisce assolutamente un cambiamento nel nostro approccio alla sconvolgente violenza in Russia”.
Si tratta di negoziati, hanno spiegato, su una questione ben circoscritta sulla quale è stato possibile arrivare a un accordo con Mosca. Ma le trattative per la liberazione dell’ex marine non hanno richiesto viaggi in Russia di “funzionari di alto livello”. Anche se il caso di Reed è stata affrontato in diverse occasioni a vari livelli. Tra queste anche durante i colloqui tra Antony Blinken e Sergej Lavrov a Ginevra, prima che scoppiasse il conflitto.