Catturato Roman Bykovsky, soldato russo intercettato con sua moglie a parlare di stupri in Ucraina. La loro telefonata è diventata virale: “Vai, stupra le donne ucraine. Te lo permetto, ma usa le protezioni”.
A seguito di un’indagine operata da RFE/RL, la scorsa settimana era stato scoperto che Roman Bykovsky, 27 anni, e sua moglie, Olga Bykovskaya, il cui nome da nubile è Pinyasovaya, erano la coppia dietro la chiamata scioccante che ha alimentato i timori di stupri di massa delle donne ucraine da parte dei soldati russi. A riportare inizialmente la notizia è stata Radio Free Europe/Radio Liberty, emittente finanziata dal governo americano nell’est Europa, in Asia centrale e in Medio Oriente. Ad oggi si apprende che proprio quel soldato, Roman Bykovsky, è stato catturato dalle forze di Kiev vicino a Izyum, nell’oblast di Kharkiv. La notizia è stata data attraverso il canale Telegram dall’ex deputato russo dissidente esiliato, Ilya Ponomarev.
Crimini di guerra e stupri in Ucraina perpetrati dai soldai russi
Come spiegato dai giornalisti, che hanno investigato sul caso, sarebbero proprio Roman e Olga i due a parlare nelle intercettazioni registrate dai servizi segreti ucraini a Kherson, e che hanno fatto il giro del mondo. Durante la chiamata (tutta in russo e durata circa 30 secondi), è possibile sentire una voce di donna che ride e scherza con quello che sarebbe suo marito, “autorizzandolo” violentare le donne ucraine mentre è impegnato nelle operazioni militari. “Vai, stupra pure le donne ucraine, lo permetto. Vedi però di indossare una protezione – e non dirmi niente”, afferma Olga in tono “scherzoso”.
Si sente poi la voce di un uomo, quella di Roman Bykovsky, che risponde: “Ah, quindi dovrei violentarle e non dirti niente”. “Sì, così non saprei niente. Perché me lo chiedi?’ aggiunge ancora la donna. Mentre l’uomo, ridacchiando, incalza: “Posso davvero?”. “Sì, te lo permetto, ma usa solo la protezione”, aggiunge lei ridendo, mentre dall’uomo arriva un “ok” come risposta.
Parlando ai legislatori lituani il 12 aprile scorso, il presidente ucraino Zelensky aveva dichiarato: “Nelle aree liberate dagli occupanti, la registrazione e le indagini sui crimini di guerra commessi dalla Russia continuano. Quasi ogni giorno vengono trovate nuove fosse comuni. Si stanno raccogliendo tutte le testimonianze. Si contano migliaia e migliaia di vittime, con centinaia di casi di tortura. I corpi continuano a essere trovati negli scarichi e nelle cantine”. Mentre riferendosi agli innumerevoli casi di stupro (anche questi considerati crimini di guerra), Zelensky aveva raccontato: “Sono stati registrati centinaia di casi di stupro, compresi quelli perpetrati contro le ragazze e o bambini molto piccoli”.