Raffaele Fogliamanzillo, 62 anni, ha detto di aver ucciso la moglie:«perché mi ha detto che sono cornuto». L’uomo da tempo soffriva di una gelosia senza senso, aveva una sindrome ansiosa bipolare
Raffaele Fogliamanzillo, 62 anni, ha assassinato venerdì sera, 22 aprile, la moglie Angela Avitabile, con dei fendenti alla gola. Il delitto è avvenuto a Viserba di Rimini. Da diverso tempo Raffaele aveva problemi di salute, tant’è che i medici del servizio igiene mentale avevano individuato nell’uomo una sindrome ansiosa bipolare, ragion per cui il 62enne sentiva una gelosia senza nei confronti della consorte.
La donna, esasperata dopo che il marito la minacciava continuamente e dopo un brutto episodio occorso il 28 febbraio, aveva denunciato tutto dai carabinieri, ma si era rifiutata di andar via da casa. Purtroppo, però, il marito diventava sempre più ingestibile, tant’è che gli investigatori sospettano che avesse smesso di prendere le medicine.
Qualche mese fa, il 30 settembre, l’anziano aveva messo le mani al collo della moglie, che però dai carabinieri aveva minimizzato la vicenda rifiutandosi di denunciare il marito. Nonostante i diversi interventi dei militari dell’Arma nell’abitazione della coppia, le tensioni erano sempre più forti e c’erano andati di mezzo pure i loro figli. A marzo, il servizio igiene mentale aveva chiesto il ricovero dell’uomo in una struttura specializzata, cosa che però aveva subìto un rinvio perché l’anziano doveva sottoporsi a un’operazione alla cataratta.
Si trattava di una situazione nota, per cui la Procura aveva aperto un’indagine per maltrattamenti in famiglia. Ascoltata diverse volte, la moglie dell’uomo non avrebbe mai parlato di comportamenti violenti del marito e aveva rigettato di trasferirsi in una struttura protetta, pensando che vivendo sullo stesso pianerottolo di sua figlia potesse sentirsi al riparo.
Ma proprio in casa della figlia è stata accoltellata, mentre i suoi nipoti, di 3 e 7 anni stavano dormendo nella stanza vicina. Fogliamanzillo ha raccontato ai carabinieri una versione totalmente confusa, sia in merito al numero dei fendenti con cui aveva colpito la moglie, sua su come si fosse introdotto in casa della figlia. Assistito dal legale Viviana Pellegrini, l’uomo ha raccontato al pm vicende fatte di deliri di gelosia e di un tradimento che non è mai occorso.
«Mi ha detto che mi tradiva da 9 anni», ha detto agli inquirenti. L’uomo, per via dei suoi problemi, non credeva a moglie e figli e si era isolato. Diceva di sentire voci di uomini che venivano dalla camera in cui c’era sua moglie. Intanto la Procura ha chiesto una perizia psichiatrica e l’autopsia sul cadavere della donna. Si ipotizza il reato di omicidio volontario aggravato dall’utilizzo di un coltello a serramanico. Fogliamanzillo ha detto che aveva con sé quel coltello in cucina nella sua casa, e che venerdì sera sta preparando la cena.
In seguito non ha saputo dire né come né il motivo per cui lo abbia afferrato, messo in tasca e poi usato per colpire la moglie alla gola. Poi avrebbe lasciato il coltello, si sarebbe cambiato la maglia insanguinata, sarebbe andato in garage e poi in macchina si sarebbe diretto in questura per confessare il femminicidio.