Il marito della donna ha raccontato che Samantha è stata «in agonia tra le mie braccia». A causare la morte potrebbe essere stato uno choc anafilattico.
Maranello (Modena), Via Vespucci, 12. È qui, nella sua abitazione, che Samantha, 35 anni, ha perso la vita, dopo un’iniezione al seno praticata da un’estetista, che è fuggita lasciandola agonizzante. Secondo il racconto del marito di Samantha, l’estetista «mi ha detto solo “scusami, devo fare una chiamata” ed è uscita dalla camera da letto lasciando mia moglie tra le mie braccia… poi è scappata, non l’ho vista più».
Antonio Bevilacqua, compagno di Samantha, racconta ai giornalisti, profondamente addolorato, che giovedì alle ore 13, ha assistito a quanto accaduto alla 35enne. Samantha si era fatta un ritocco al seno in casa con iniezioni di silicone, eseguite da una sedicente estetista che, quando ha visto che Samantha era priva di sensi, è fuggita. Ma nel pomeriggio del 22 aprile, la donna, sudamericana, si è recata in caserma dai carabinieri per costituirsi.
Antonio ha raccontato che l’estetista è arrivata a casa «verso mezzogiorno e trenta, io ero in cucina per preparare il pranzo anche se tre o quattro volte sono andato a dare un’occhiata in camera da letto dove Samantha si era stesa per le iniezioni. C’erano queste grosse siringhe, ma grosse… Dopo che l’estetista mi ha chiesto di tagliare una bottiglia di plastica per metterci il silicone, Samantha mi fa: “Amò, non mi sento bene”. Io le ho risposto: “lascia stare, lascia stare tutto”, c’era una situazione non bella… Sul pavimento era stata poggiata una busta della spesa con una tanica bianca ricoperta. Ho pensato: basta, fermati. Ma Samanta era contentissima di rifarlo, questo seno».
Antonio non sa come sia stata contattata la suddetta estetista sudamericana, che aveva chiesto 1200 euro per il ritocco, e l’uomo aggiunge:«so solo che mia moglie si era già sottoposta ad altri ritocchi, voleva andare avanti». Molto preoccupato per la moglie, il marito ha chiesto che cosa le avesse iniettato e la donna avrebbe detto: «Un anestetico».Poco dopo, «Samantha mi ha gridato: “Corri qui, sto male”. Dalla cucina l’ho raggiunta e quella donna ancora la stava riempiendo di silicone. Ma lei, sul letto, intanto perdeva i sensi, stava per morire…».
A quel punto, con la scusa della telefonata, l’estetista si è data alla fuga, «portando via tutto, le siringhe sull’asciugatrice e le vaschette in alluminio. Non so nemmeno come abbia fatto… Io intanto cercavo di rianimare mia moglie mentre Maria (una dei cinque bimbi di Samantha avuti da una relazione precedente, ndr ) chiamava il 118».
I soccorsi, però, non hanno avuto l’esito sperato. Verrà eseguita l’autopsia sul corpo della donna, per comprendere cosa ne abbia causato la morte, che potrebbe anche essere stato uno choc anafilattico. Samantha, nel novembre 2020 era scampata a un femminicidio.
Il suo ex compagno le aveva sparato e il proiettile le aveva sfiorato la testa. Poi la relazione con Antonio, conosciuto «sette mesi fa, sui social. Dopo aver commentato un video tra risate e complicità, è scattato il colpo di fulmine. Per lei ho lasciato la Germania, dove lavoravo da dodici anni. Abbiamo pensato subito a sposarci. Avevamo molti progetti e avevamo già affittato una nuova casa, in questi giorni pensavamo al trasloco. Ora? Mi restano i suoi cinque bimbi, sono la mia famiglia».
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