Sergey Protosenya e Vladislav Avayev sono stati trovati morti, assieme a loro anche i corpi senza vita delle rispettive mogli e figlie.
Si ipotizzano due omicidi-suicidi. Sulle motivazioni dei delitti sono varie le piste seguite dagli inquirenti.
In due paesi a 3.500 di distanza le rispettive polizie indagano su due omicidi-sucidi. Due delitti identici commessi a poche ore di distanza. Uno è accaduto in Spagna, a Lloret de Mar in Catalogna. Ha avuto come protagonista l’imprenditore russo Sergey Protosenya. L’altro invece a Mosca, commesso da Vladislav Avayev, ex funzionario del Cremlino e ex vicepresidente della banca Gazprombank.
Si sospetta che i due oligarchi abbiano ucciso la moglie e la figlia, prima di suicidarsi. Nel primo caso, quello di Protosenya, 55 anni, sono morte anche la moglie di 53 e la figlia appena diciottenne. La famiglia era a Lloret de Mar per passare le vacanze di Pasqua: nella villa martedì sono stati trovati un’ascia e un coltello insanguinati, oltre a sei automobili di lusso e diversi contanti, in mazzette da 10mila euro. Protosenya aveva ricoperto importanti incarichi dirigenziali in Novatek, azienda produttrice di gas.
L’ipotesi di un collegamento con la crisi finanziaria seguita alle sanzioni occidentali
Il secondo caso risale invece a lunedì, quando Vladislav Avayev (51 anni) è stato trovato morto, ucciso da alcuni colpi di arma da fuoco. Assieme a lui sono morte anche la moglie Yelena (incinta) di 47 anni, e la figlia tredicenne. I corpi sono stati trovati nel loro appartamento al 14esimo piano di un grattacielo di Mosca. A scoprire i cadaveri sarebbe stata Anastasia, la figlia maggiore di 26 anni. La giovane era in ansia perché non riusciva a contattare i familiari. Ha raggiunto allora l’appartamento, accorgendosi che la porta era chiusa dall’interno. Un particolare che spinge la polizia verso l’ipotesi di un omicidio-suicidio.
Alcune testimonianze raccolte dal Daily Mail ipotizzano che i due delitti possano essere legati alla crisi finanziaria che ha colpito gli oligarchi dopo le sanzioni occidentali. Ma non si esclude nemmeno la pista della gelosia. Si vocifera di una possibile relazione sentimentale della moglie di Avayev con l’autista del banchiere. Una conoscente di famiglia allude anche a un possibile omicidio da parte di terze persone.
Due drammi che seguono di poche settimane la scomparsa del 66enne Mikhail Watford (nato Tolstosheya) , ex magnate ucraino dell’energia che nel Regno Unito aveva messo in piedi un impero immobiliare. È stato trovato morto a fine febbraio nel garage della sua lussuosa abitazione nel Surrey. Watford non era, riferisce il Guardian, nella lista dei sanzionati dal governo inglese.