Stop all’obbligo di mascherine al chiuso dal primo maggio, il sottosegretario Costa: “È la scelta giusta”. Il governo è però ancora al lavoro su eventuali eccezioni: traporti, scuola, cinema e teatri verso la proroga?
Dal primo maggio stop all’obblio di mascherine al chiuso. Questo è quanto riferito dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa durante un intervento su Rainews24. Ma se l’obbligo decade, la raccomandazione resta. Inoltre, si sta ancora valutando la possibilità di rendere le mascherine ancora obbligatorie nei luoghi ritenuti maggiormente a rischio. Ad ogni modo, ha spiegato Costa, “obbligo o non obbligo, credo che tutti i cittadini continueranno a mantenerle” in casi di evidente necessità.
“Credo che gli italiani in questi due anni abbiano una consapevolezza diversa”. Con queste parole esordisce nell’intervento su Rainews24 il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Costa si è detto convinto che far decadere l’obbligo di mascherina al chiuso (rendendo di fatto l’uso dei dispostivi di protezione individuale soltanto una raccomandazione) sia, allo stato attuale delle cose, “la scelta giusta”.
Del resto, il decreto “di fatto toglie l’obbligo di mascherine al chiuso per tutti”. Dal primo maggio, quindi, non sarà più necessario entrare negli esercizi commerciali con indosso il dispositivo – sia esso ffp2 o chirurgico. Attenzione, però, alle eventuali eccezioni: “si tratta ora di fare alcune riflessioni e valutare se mantenerle in alcuni contesti particolari, dove può esserci una concentrazione maggiore di persone”, ha infatti aggiunto Costa.
L’ipotesi è dunque che nel caso dei mezzi pubblici, o di cinema, teatri e discoteche al chiuso, le mascherine possano continuare ad essere obbligatorie. Stesso discorso, inoltre, varrebbe anche per le scuole e per tutti quei contesti lavorativi che renderebbero di fatto il luogo maggiormente a rischio contagi. In questo caso, però, potrebbe essere sufficiente passare da uno uso dei dispositivi ffp2 a quelli chirurgici. Si tratta, comunque, di valutazioni sulle quali il governo, insieme al pool di esperti, stanno ancora lavorando.
Saranno infatti i dati a parlare. “Valutiamo giorno per giorno, settimana per settimana, e tante di queste valutazioni vanno ancora misurate, ad esempio quella sulle mascherine al chiuso che in questo momento sono obbligatorie e secondo me sono e restano un presidio molto molto importante”, ha non a caso spiegato in merito a quanto accadrà dal prossimo primo maggio il ministro della Salute, Roberto Speranza. Ciò che pare abbastanza certo al momento è che, in totale sintonia con il calendario previsto dal decreto, potremo presto dire addio alla mascherina nei ristoranti, nei bar, nei circoli ricreativi e in quelli culturali.
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