Nuovo scontro tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte, questa volta al centro vi è l’arrivo degli esponenti dell’amministrazione americana a Roma, nel 2019.
È di nuovo polemica tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte. Da un lato c’è Renzi, accusato di aver organizzato una truffa elettorale ai danni di Trump, nel 2016. Dall’altro l’ex Premier il quale sarebbe a capo dell’ incontro tra i maggiori esponenti delle intelligence italiana e americana a Roma, nel 2019.
La posizione di Renzi
Matteo Renzi, che era stato accusato di influenzare le elezioni del 2016 a vantaggio della Clinton, scrive: «Oggi Repubblica spiega perché ci sono dei buchi neri nella ricostruzione sulla strana vicenda dell’agosto-settembre 2019». La vicenda a cui si fa riferimento è l’arrivo in Italia, a Roma, nel 2019, di alcuni esponenti dell’amministrazione americana per un «presunto complotto da me ordito contro il Presidente Trump» scrive Matteo Renzi nella Enews.
Obama ed io che organizziamo una truffa elettorale ai danni di Trump? Follia pura. Che nel 2019 qualcuno a Roma possa aver dato credito a tale idea mi sembra gravissimo. Auspico che l’intelligence italiana faccia chiarezza nelle sedi opportune
— Matteo Renzi (@matteorenzi) April 19, 2022
Renzi definisce folle questa ipotesi ed è per questo motivo che, fa sapere, ha chiesto «all’intelligence italiana di fare chiarezza. E non lo faccio per me. – ha voluto specificare – Ma per il decoro delle istituzioni italiane».
La risposta del M5S
Dall’alto lato, però, c’è Giuseppe Conte. L’ex Presidente del Consiglio viene accusato di aver architettato l’incontro tra Gennaro Vecchione, Direttore del Dipartimento per le informazioni sulla sicurezza, e Bill Barr, Segretario per la giustizia americana.
E, a chi attacca Conte di aver «usato i servizi segreti a scopi personali e politici per mantenere la poltrona a tutti i costi», il Movimento 5 Stelle risponde mediante una nota.
«In merito alle notizie di stampa oggi pubblicate, specifichiamo che il Presidente Giuseppe Conte ha sempre fornito piena disponibilità a riferire al Comitato con la massima trasparenza». Queste le parole di Federica Dieni, Maurizio Cattoi e Francesco Castiello.