In occasione della Giornata della Legalità, la Confederazione Generale Italiana delle Imprese presenta i dati sulla percezione della criminalità secondo gli imprenditori del settore terziario. A preoccupare di più è il fenomeno del racket.
L’usura è in crescita nel nostro Paese. E’ il risultato di una ricerca condotta da Confcommercio dal titolo ”Legalità ci piace” che analizza la preoccupazione degli imprenditori del settore terziario nel 2021.
La criminalità è percepita come un fenomeno crescente, senza considerare i problemi innescati dalle tensioni internazionali e dalla crisi innescata dalla pandemia di Covid: l’abusivismo, i furti e le estorsioni preoccupano moltissimo i negozianti e titolari di strutture ricettive, a questi si aggiungono anche le paure per le difficoltà dell’economia dovute alle sanzioni inflitte alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.
Ma ciò che pesa di più, secondo il report di Confcommercio, è l’usura che provoca un costo per lo Stato di circa 30 miliardi di euro e mette in pericolo 200mila posti di lavoro regolari. Secondo i dati presentati oggi in occasione della Giornata della Legalità, il 12% delle aziende si dice preoccupato dai livelli di sicurezza, numero che si porta a 16,2% per coloro che vivono nelle grandi città e al 16,6% nel Sud. Più allarmati gli imprenditori del settore alimentare con il 15,1% e degli alberghi con il 20%. Peggiora anche la qualità della vita, il 64,8% delle imprese lamenta il degrado delle città, numero che arriva al 70% nelle metropoli. Il decoro urbano è al 52% mentre nelle periferia arriva all’88,2 degli intervistati.
L’usura è un fenomeno che preoccupa il 27% delle aziende, il 14% in più rispetto ai dati precedenti. Un allarme percepito soprattutto nel Sud Italia, dove arriva a toccare il 30% delle imprese. La buona notizia è che il 58,4% di essi ritiene che si dovrebbe denunciare il fenomeno estorsivo e solo il 6,4 pensa che sia inutile reagire.
“I fenomeni criminali, e in particolare l’usura, si nutrono delle crisi. Non ci stanchiamo pertanto di chiedere moratorie, moratorie fiscali e creditizie” afferma Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. “E’ una spirale, dove anche quando si ha l’impressione di andare dritto si finisce in un vicolo profondo e cieco. E’ veramente difficile avere la forza di uscire da soli da queste situazioni. Per questo con il Governo ci ritroviamo qui ogni anno. Siamo qui per dire, siamo qui per ripetere, a tutti quegli imprenditori, donne e uomini che oggi vedono solo buio, che se girano lo sguardo, alzano la testa, vedranno che non sono soli“.
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