Di nuovo critico con le titubanze occidentali il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Che torna a chiedere armamenti contro Mosca.
Intanto nella regione di Donetsk le autorità ucraine invitano i civili a evacuare prima che sia troppo tardi.
Nel suo ultimo messaggio video il presidente ucraino Zelensky si è nuovamente appellato all’Occidente. Ogni ritardo nella consegna di armi a Kiev, ha detto, è come concedere alla Russia “il permesso di prendere le vite degli ucraini”. La sorte della battaglia per il Donbass, ha aggiunto poi, “dipende anche da loro”. Cioè dagli alleati occidentali.
“Così come l’esercito russo sta distruggendo Mariupol, vogliono spazzare via altre città, altre comunità delle regioni di Donetsk e Luhansk”, ha gridato Zelensky. Mosca, ha concluso, vuole “letteralmente finire e distruggere il Donbass – distruggere tutto ciò che una volta dava gloria a questa regione industriale”
Nella regione di Lugansk, una delle due repubbliche filororusse del Donbass, il responsabile dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhiy Gaidai, ha esortato i residenti a evacuare il prima possibile. A Lugansk sarebbero presenti ancora circa 70 mila civili. “La prossima settimana potrebbe essere difficile. Potrebbe essere l’ultima in cui abbiamo ancora la possibilità di salvarvi”, ha detto.
Scaduto l’ultimatum russo ai difensori di Mariupol
L’acciaieria Azovstal è rimasto l’ultimo baluardo dei difensori di Mariupol. Sono circa 2 mila i soldati ucraini – soprattutto marines e membri del battaglione Azov – che resistono nello stabilimento. Ieri mattina hanno rigettato l’ultimatum delle forze russe, che hanno minacciato di sopprimerli se non si fossero arresi. Assieme alle forze ucraine, nell’acciaieria si sono asserragliati anche dei civili. Tra loro ci sono anche donne, bambini, anziani e neonati, che si sono rifugiati all’interno del fitto reticolato di bunker della fabbrica.
Oggi sono caduti cinque missili russi su Leopoli. Lo ha comunicato il sindaco della città, Andriy Sadovy. Si stanno verificando i danni provocati dall’attacco.
Le truppe ucraine hanno riguadagnato alcuni paesi nella regione di Kharkiv. Lo ha reso noto Oleg Sinegubov, governatore della regione. I paesi riconquistati sono Bazaliivka, Lebyazhe e una parte di Kutuzivka. In più le forze di Kiev sono avanzate nel paese di Mala Rohan. Il contrattacco potrebbe creare problemi alla logistica dell’esercito russo proveniente dalla regione di Belgorod, in particolare alle linee di approvvigionamento.
Industriali e sindacati tedeschi: no a embargo sul gas russo
In un comunicato congiunto la Bda, l’associazione degli industriali tedeschi, e la Dgb, l’associazione dei sindacati tedeschi, hanno preso posizione contro l’ipotesi di embargo al gas russo. C’è il rischio, dicono, di una deindustrializzazione del paese.
Le sanzioni, avvertono industriali e sindacalisti, dovrebbero essere mirate, per fare pressione sulla Russia e evitare di danneggiare l’economia tedesca. “Un immediato embargo sul gas comporterà perdite di produzione, arresti della produzione, ulteriore deindustrializzazione e continue perdite di posti di lavoro”, mette in guardia la nota.