Se ne parla poco, anzi pochissimo, ma è un tema drammatico e lo diventerà sempre di più.
La parola trading a molti fa venire in mente le speculazioni che tanti fanno dal computer oppure ormai persino dallo smartphone con la speranza o più spesso l’illusione di poter guadagnare cifre facili in poco tempo.
Trading vuol dire in sostanza speculazione: comprare un’azione oppure un’obbligazione nella speranza che cresca di valore e dunque nella speranza di guadagnare.
Ma il trading è un mondo molto più vasto e complesso ed attualmente sta generando una forte ondata di carestia che si annuncia come la prossima grande emergenza globale dopo Covid e guerra in Ucraina.
La FAO parla chiaro: il loro monitoraggio dei prezzi alimentari è iniziato nel 1990 e non avevano mai visto un incremento dei prezzi dei cibi così forte. La FAO parla di un + 12,6% del prezzo globale del cibo in un solo mese cioè il mese di marzo. Nel decodificare questa vera e propria esplosione dei prezzi gli esperti dicono che solo una minima parte è dovuta all’inflazione ed alla guerra ma la parte più corposa è dovuta proprio al trading cioè la speculazione internazionale.
Cerchiamo di capire come questo gioco perverso può arrivare a determinare un allarme globale di vastissime proporzioni. Con la guerra e l’inflazione c’è un’alta probabilità che le materie prime alimentari aumentino di valore. Questo è assolutamente scontato e così molti decidono di specularci. Non è assolutamente certo che grano, riso, frumento, ecc. aumentino di valore ma è molto probabile e così investire su queste materie prime può portare un notevole guadagno. Quello che molti non sanno è che oggi come oggi non si può fare trading soltanto su azioni oppure obbligazioni.
Oggi si può fare trading praticamente su tutto. Chiunque di noi scaricando le apposite app sul cellulare può decidere di comprare e vendere non solo azioni Tesla ma anche grano, oro, frumento, eccetera. Di conseguenza quando c’è la percezione che una materia prima alimentare possa aumentare di prezzo ecco che il prezzo finisce letteralmente per esplodere proprio perché i trader ci si buttano a capofitto. Una profezia che si autorealizza. Ma oltre ai pesci piccoli ci sono anche i grandi speculatori che gonfiano questo mostro. Per i paesi ricchi questa speculazione si traduce in un aumento forte al supermercato e ce ne stiamo accorgendo e purtroppo ce ne accorgeremo ancora di più in futuro.
Per i paesi poveri questa è un’autentica tragedia perché significa impossibilità di acquistare il cibo ma anche impossibilità di acquistare le sementi per seminare oppure i mangimi per gli animali. Numerosi osservatori economici internazionali stanno sottolineando come l’attuale ondata di speculazione sul cibo possa determinare una carestia senza precedenti a carico dei paesi poveri che poi renderà molto probabili non solo una tragica impennata della mortalità, ma anche un forte potenziamento dei flussi migratori.
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