Il Cremlino vieta l’ingresso nel paese al premier britannico Boris Johnson e a altri membri del governo (e non).
La misura, spiegano da Mosca, è stata presa a causa della posizione “ostile” di Londra.
Mosca ha messo il veto a Boris Johnson. Lo riporta la Bbc. Il premier britannico e altri esponenti del suo governo non potranno mettere piede in Russia. Questo per via dell’atteggiamento “ostile” di Londra nei riguardi del Cremlino.
Oltre al primo ministro britannico, nella lista nera del ministero degli Esteri russo sono stati inseriti anche il ministro degli Esteri Liz Truss, quello della Difesa Ben Wallace e altri dieci membri dell’Esecutivo. Nella ‘black list’ appare anche il nome dell’ex primo ministro Theresa May.
Questa è la lista completa degli altri ministri di Sua Maestà “banditi” dal territorio della Federazione Russa. Un bando scattato “in considerazione delle azioni ostili senza precedenti del governo britannico, in particolare l’imposizione di sanzioni contro funzionari russi“, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri russo. La nota ufficiale anticipa già che la lista nera sarà successivamente estesa ad altri nominativi.
Dominic Raab, vice premier
Grant Shapps, ministro dei Trasporti
Priti Patel, ministro dell’Interno
Rishi Sunak cancelliere dello Scacchiere
Kwasi Kwarteng, ministro dell’Energia
Nadine Dorries, ministro della Cultura e del digitale
James Heappey, sottosegretario per le Forze armate
Nicola Sturgeon, premier scozzese
Suella Braverman, procuratore generale
Theresa May, ex premier