Gli Stati Uniti consegneranno le prime forniture di armi, tra artiglieria, elicotteri, droni-kamikaze, dopo quanto chiesto da Zelensky
Lo scorso 12 aprile, l’Ambasciata russa ha fatto pervenire al Dipartimento di Stato Usa una nota diplomatica in cui sui avvertiva in modo chiaro:«Basta armi all’Ucraina o ci saranno conseguenze imprevedibili».
Il titolo della nota era il seguente, come riporta Il Corriere della Sera:«Le preoccupazioni della Russia nel contesto delle ingenti forniture di armi e di equipaggiamento militare al regime di Kiev». Nel testo, poi, si legge:«Chiediamo agli Stati Uniti e ai suoi alleati di fermare l’irresponsabile militarizzazione dell’Ucraina, che comporta conseguenze imprevedibili per la sicurezza regionale e internazionale».
In sostanza, Putin comunica di essere pronto a espandere gli attacchi. Note inviate anche a Finlandia e Svezia:«La loro sicurezza non aumenterebbe con l’adesione alla Nato». Le trattative di pace, per ora, sembrano dissolte. Solo il Papa continua a lottare affinché si raggiunga una tregua.
Ma Putin ha dato disposizioni per ricominciare a bombardare anche sulla capitale ucraina, «come risposta agli attacchi dell’Ucraina nei villaggi in territorio russo». Nel frattempo, nuove forniture di armi sono dirette dagli Usa in Ucraina e le prime consegne dovrebbero pervenire tra oggi e domani, come comunica il Pentagono. Si tratta di 11 elicotteri M17, 300 droni-kamikaze ecc., proprio quanto richiesto da Zelensky.
Questo nuovo invio di armi ha cominciato ad allertare i generali russi. L’ambasciata russa, dopo quasi 2 mesi di devastazioni e stragi, si appella a «i rigorosi principi del diritto internazionale che vietano di consegnare armi nelle zone di guerra». Nel testo ci si riferisce a «sistemi di lancio multiplo di missili» che in realtà non sarebbero mai stati inviati in Ucraina.
Nel documenti, si leggono accuse agli occidentali di dare armi ai «nazionalisti radicali, gli estremisti e i banditi dell’Ucraina». E ancora, Usa e Nato «fanno pressione per abbandonare i negoziati in modo da poter continuare le stragi e isolare la Russia».
Gli Usa hanno replicato in modo distaccato alla nota ricevuta, come racconta il portavoce del Dipartimento, Ned Price:«Nulla potrà convincere il presidente Biden a interrompere il sostegno all’Ucraina». La mossa di Putin, tuttavia, va a inserirsi su tre possibili scenari che il governo americano sta ipotizzando. Una prima opzione, è che le milizie russe stiano organizzando un attacco ai convogli che trasportano le armi inviate dagli Stati Uniti.
Seconda opzione, la reazione di Mosca mostrerebbe che i rifornimenti stanno sortendo l’effetto desiderato. Il segretario di Stato, Blinken, avrebbe avvisato gli alleati che il conflitto potrebbe «durare per tutto il 2022».
La terza ipotesi è quella del rischio atomica. In un’intervista che il presidente ucraino ha rilasciato alla Cnn, ha raccontato che Putin potrebbe servirsi di ordigni nucleari strategici o di armi chimiche.«Il mondo dovrebbe prepararsi a questa eventualità, per lui la vita umana non ha valore; sarebbe un attacco non solo all’Ucraina. Non dovremmo avere paura, ma essere preparati. Noi siamo preparati».
Ma alcune ore prima, un suo consigliere aveva sottolineato che non c’erano indizi concreti per un assalto nucleare. Il direttore della Cia, Burns, ha precisato che non si deve sottovalutare un «possibile ricorso di Putin alle armi nucleari. Per ora non vediamo segnali in questa direzione».