Ma le cifre reali dei civili morti nel conflitto sono sicuramente sottostimate. avverte l’Onu. Mancano ancora molte informazioni dalle zone più dure della guerra.
Macron intanto difende la linea della prudenza sull’uso delle parole e conferma il sostegno dell’Eliseo a Kiev.
Il 12 aprile erano quasi duemila i civili morti dallo scoppio della guerra in Ucraina: 1.932 civili per la precisione . La cifra è riportata dall’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani. Che però avverte: “le cifre effettive sono considerevolmente più alte”. Mancano ancora le notizie dai luoghi in cui ci sono gli scontri più sanguinosi. Invece i civili rimasti feriti sono almeno 2.589. Solo nella regione di Kharkiv i civili uccisi dall’inizio dell’invasione sono 503. A dirlo è il governatore locale, Oleg Synegubov. Tra i morti anche 24 bambini.
Macron ribadisce il supporto francese alla causa ucraina
Macron intanto difende il suo invito alla prudenza nella scelta delle parole. Il presidente francese nei giorni scorsi aveva confessato di trovare inutile l'”escalation di parole” innescata da Biden. Per Macron l’esercito di Mosca ha commesso “crimini di guerra” ma non “genocidio”. Sono termini, ha detto Macron, da lasciare alla giustizia e agli investigatori, non ai politici. Una presa di posizione che aveva irritato Kiev. Ieri l’inquilino dell’Eliseo ha chiamato allora Zelensky per ribadire il sostegno francese alla causa ucraina. Parigi è impegnata in prima linea a fianco dell’Ucraina per mettere fine alla guerra.
L’incrociatore Moskva è affondato: la conferma da parte russa
Mentre da Mosca è arrivata la conferma: l’incrociatore lanciamissili Moskva è affondato. L’ammiraglia della flotta russa del Mar Nero è colata a picco, sostiene il il ministero della Difesa russo, mentre veniva rimorchiata in porto durante una tempesta. Ribadita la tesi del danneggiamento a causa di un’esplosione a bordo dopo un incendio.
Le difficoltà russe nella guerra in Ucraina potrebbero mettere all’angolo Putin e spingerlo a usare armi nucleari tattiche o a bassa resa. Lo ha fatto presente il direttore della CIA William Burns. In un discorso ad Atlanta, Burns ha detto: “Data la disperazione del presidente Putin e della leadership russa, viste le battute d’arresto che hanno affrontato militarmente finora, nessuno di noi può prendere alla leggera la minaccia del potenziale uso di armi nucleari tattiche o a bassa resa“.
Subito dopo però il direttore della Cia ha aggiunto che al momento non ci sono specifici segnali da Mosca che facciano pensare a una mossa del genere. “Ovviamente – ha detto Burns aggiunto – siamo molto preoccupati. E so che il presidente Biden è profondamente preoccupato di evitare una terza guerra mondiale, di evitare la soglia in cui un conflitto nucleare diventa possibile”.