La guerra in Ucraina alimenta il mercato delle schiave e dello sfruttamento sessuale

La schiavitù, una piaga che sembrava antica e che invece è modernissima. Moderna come la globalizzazione e i flussi incontrollati di merci e di capitali.

Moderna come la capacità di fare affari che si acuisce quando non si sono scrupoli e regole morali. La guerra in Ucraina sta alimentando il turpe mercato dello sfruttamento sessuale ed è ActionAid, ma non solo, a sottolineare la gravità della situazione.

La guerra in Ucraina ha generato una crisi umanitaria di vaste proporzioni. Ma una crisi del genere non viaggia mai da sola e crea grandi opportunità di guadagno per tanti personaggi senza scrupoli.

Un fiume di esseri umani senza diritti

Un fiume di donne e bambine ucraine stanno fuggendo dalla terribile guerra e i predoni di esseri umani sono già pronti ad appropriarsene. Nel bisogno estremo tutto diventa facile e tutto diventa possibile.

Attorno al mostro della guerra è sorta tanta solidarietà encomiabile e disinteressata. Eppure è sorta anche un’attività molto dinamica di cattura di donne e ragazze per il vasto e globalizzato mercato della prostituzione. Ma parliamo di numeri immensi perché dall’Ucraina c’è un vero e proprio esodo e addirittura 4 milioni di persone sono fuggite in un solo mese. ActionAid ed altre associazioni umanitarie stanno sottolineando come in Romania ed in Polonia avvengano queste vere e proprie catture.

Un turpe sfruttamento

A volte si tratta di catture violente, ma più spesso si tratta di offerte di aiuto e di alloggio che poi si rivelano qualcos’altro. A chi ha perso tutto e si trova nel bisogno più estremo non sembra vero quando viene tesa una mano e quando viene offerto un alloggio e la possibilità di un lavoretto, ma è proprio in Romania ed in Polonia che queste offerte di aiuto spesso sono solo l’inizio di un nuovo calvario. Si parte con l’offerta di un trasporto, poi di un luogo sicuro ed un lavoro lecito. Ma questo spesso è solo l’inizio di un turpe business che da Romania e Polonia porta le donne e le ragazze verso i paesi ricchi dell’Unione Europea e verso i loro futuri clienti. Ma queste donne a chi possono denunciare?

Un mercato vasto

Qual è la loro autorità di riferimento? A chi possono spiegare che quella che sembrava una richiesta di aiuto era in realtà un atroce business? Nel vuoto della guerra, della legge e dell’ordine tutto diventa difficile, quasi impossibile per queste donne e queste ragazze purtroppo anche spesso giovanissime. Ma molto spesso in tutto ciò non c’è niente di violento. Anzi il tutto passa attraverso annunci ambigui su internet ai quali le donne in estremo bisogno cedono pur sapendo o sospettando che dietro all’offerta di lavoro si celi qualcos’altro.

Salvatore Dimaggio

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