Una maestra con patologie certificate e diversi Tso, ha continuato a insegnare per due anni all’Istituto Comprensivo Carlo Levi, nel quartiere Fidene a Roma.
Una maestra con patologie certificate e diversi Tso, ha continuato a insegnare per un paio d’anni nella scuola elementare Carlo Levi a Roma, nel quartiere Fidene, nonostante vari episodi gravi.
La presidente del Consiglio d’Istituto Tiziana Cagnazzo ha denunciato quanto occorso all’interno della trasmissione radio “Gli Inascoltabili” di New Sound Level. «Non ce l’abbiamo con la maestra che ha patologie certificate», ha chiarito Cagnazzo. La docente è stata sospesa da poco tempo, dopo un controllo dell’Istituto regionale scolastico.
I genitori, però, accusano la preside Silvia Fusco, rea, a loro detta, di non aver tutelato né gli alunni, né la stessa docente. Tutto ha avuto inizio un paio di anni fa, quando la donna è giunta nella suddetta scuola come docente di matematica e inglese per i bimbi di prima e seconda elementare. Cagnazzo racconta che la donna gridava contro i bambini dicendo frasi insensate e accendeva sigarette nei luoghi scolastici.
Infine, gli episodi di maggiori gravità:«Ha fatto disegnare ai bambini di seconda elementare i gironi dell’inferno chiedendogli di mettere all’interno i nomi dei compagni che avrebbero voluto vedere morti. Un’altra volta ha aggredito un bambino disabile chiedendogli perché l’aveva presa a calci tutta la notte».
E per quest’ultimo fatto, i familiari del bimbo disabile avrebbero sporto denuncia, oltre a un esposto presentato da 60 famiglie al Commissariato di Fidene, nel novembre di due anni fa. Tra i gesti più gravi, anche quello di salire a cavalcioni sul cornicione dell’istituto cantando “Guarda come dondolo“.
Gli alunni volevano mollare la scuola, tant’è che Cagnazzo racconta ancora:«Mio figlio la domenica aveva attacchi d’ansia, ma alcuni bambini sono arrivati a farsi la pipì a letto per lo stress». Nonostante queste denunce, le lezioni della maestra sono andate avanti per un anno intero. A settembre, la preside avrebbe deciso di dare all’insegnante solo la cattedra di inglese, ma distribuendo le ore in varie classi.
Flavio Patrizi, padre di un bambino che frequentava la terza elementare, ha raccontato di mesi di timori:«Fortunatamente la maestra aveva le ultime ore e noi tutti i lunedì andavamo a prendere prima i bambini, l’intera classe si svuotava. I nostri figli hanno preso la pagella senza avere un voto in inglese perché non hanno mai fatto lezione».
Patrizi ha anche detto che una parte della classe ha contattato un legale:«perché abbiamo avuto problemi anche con la maestra di italiano, ma la preside non ci ha mai ascoltati». Il ministro per la Disabilità, Erika Stefani, ha espresso la sua opinione in merito all’accaduto:«Auspichiamo sia fatta chiarezza il prima possibile. Ci uniamo alla preoccupazione di studenti e famiglie. Se le accuse dovessero rivelarsi vere sarà sicuramente fatta giustizia. Ricordiamo che la scuola è il primo luogo nel quale gli alunni passano la propria vita e dovrebbe essere sempre un posto di inclusione».
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