Non piace agli ucraini la proposta del Papa di far portare la croce a ucraini e russi durante la Via Crucis. Il commento dell’arcivescovo di Kiev è molto duro verso il Santo Padre.
L’iniziativa di Papa Francesco di far portare la Croce a una donna russa e una ucraina insieme durante la Via Crucis non è piaciuta all’arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuk, secondo il quale si tratta di “un’idea inopportuna“. Anche l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede Andriy Yurash la ritiene inaccettabile per via dell’invasione della Russia verso l’Ucraina.
L’arcivescovo fa sapere tramite una nota diffusa dalla sua segreteria che ha ricevuto “numerosi appelli dei fedeli della Chiesa e della società civile sia dall’Ucraina che dall’estero” per chiedere di “trasmettere alla Sede Apostolica la grande indignazione e il rifiuto di questo progetto da parte degli ucraini di tutto il mondo”.
La nota pubblicata da Shevchuk considera la proposta “ambigua che non tiene conto del contesto di aggressione militare russa contro l’Ucraina. Per i greco-cattolici dell’Ucraina, i testi e i gesti della XIII stazione di questa Via Crucis sono incomprensibili e persino offensivi, soprattutto in attesa del secondo, ancora più sanguinoso attacco delle truppe russe contro le nostre città e villaggi. So anche che i nostri fratelli cattolici del rito latino condividono con noi questi pensieri e preoccupazioni”.
Il rappresentante della chiesa greco-cattolica in Ucraina fa sapere inoltre di “aver già trasmesso alle autorità della Santa Sede le numerose reazioni negative di molti vescovi, sacerdoti, monaci, monache e laici, convinti che i gesti di riconciliazione tra i nostri popoli saranno possibili solo quando la guerra sarà finita e i colpevoli dei crimini contro l’umanità saranno condannati secondo giustizia. Il Capo della Chiesa greco-cattolica ha chiesto di rivedere questo progetto. Spero che la mia richiesta, la richiesta dei fedeli della nostra Chiesa, la richiesta dei fedeli della Chiesa cattolica latina in Ucraina vengano ascoltate”.
IL COMUNICATO DI ALTERNATIVA
Per i deputati di Alternativa “l’ingerenza del Governo ucraino nella vita politica degli altri stati è sempre più pesante e inaccettabile. Il Governo di Kiev attraverso i suoi apparati sta diffondendo un clima di odio e di terrore che non si può tollerare, specialmente verso l’unico Capo di stato che sta cercando di veicolare messaggi di distensione e di pace”.