La senatrice Nugnes di Leu racconta il duro scontro verbale avvenuto in VI Commissione Finanze del Senato durante la discussione sul Dl per lo stop di IVA e Accise sulla vendita di armi in territorio UE
Toni accesi quelli nella VI Commissione Finanze del Senato durante la discussione sul Decreto Legge che, allineandosi alle direttive dell‘Unione Europea, sancisce l’eliminazione di Iva ed Accise sulla vendita di armamenti in territorio UE.
La scintilla per lo scambio di accuse la fornisce una frase della senatrice, intervenuta come ospite nella Commissione con facoltà di intervento, ma non di voto: “Se ancora abbiamo bisogno di spendere per la difesa vuol dire che spendiamo male perchè noi i nostri investimenti ammontano a 1.200 miliardi all’anno come Nato laddove la Russia spende 61 miliardi in armamenti“.
A quel punto, racconta la Nugnes a Meteoweek, “si sono tutti ribellati, alzati addirittura e c’è stata un’opposizione verbale molto dura nei miei confronti. Un esponente di Fratelli d’Italia mi ha insultata dicendo una frase che reputo grave ovvero che il limite della loro libertà è che ci sono persone come noi che possono parlare“.
In seguito la senatrice ha presentato la documentazione a supporto delle proprie dichiarazioni e il presidente di Commissione ha girato a tutti i componenti i dati in maniera tale potessero verificare quanto in precedenza affermato dall’Onorevole.
“Credo vi sia una volontà specifica” – continua la senatrice a Meteoweek– “ di creare uno stato di guerra perenne, di divisione dei blocchi, una sorta di ripristino della Guerra Fredda poichè l’Occidente ha necessità di stringere le fila intorno a un modello di sviluppo che è quello del Capitalismo, dell’Imperialismo anche ideologico, che oramai ha perso la propria forza perchè si è visto sconfitto con la crisi del 2008, la crisi climatica, le Pandemie sempre più ricorrenti e la resa dei conti tra la povertà dilagante e l’accentramento delle ricchezze nelle mani di pochi.”
Secondo la senatrice Nugnes l’unica possibilità di sopravvivenza dell’attuale sistema economico-politico come modello assoluto è attraverso la cd “Shock Economy“, ovvero sulla paura costante che permette il mantenimento del Potere.
La sua però non è l’unica voce contraria che si sta levando contro la supposta corsa al riarmo in ambiente UE.
“Noi abbiamo avuto un voto per l’invio delle armi in Ucraina quasi all’unanimità. Tra i voti contrari c’è una componente parlamentare che si chiama Manifesta che rappresenta PaP e Rifondazione Comunista, ovvero quella sinistra altrimenti non rappresentata in sede parlamentare. Abbiamo creato uno spiraglio in questa coltre che vuole imporre un pensiero indiscutibile.”
Per la senatrice ex M5S infatti il clima nel Paese, o meglio in quella parte che rappresenta il Paese nelle sedi istituzionali, vi è un clima da pensiero unico.
“L’unico modo che abbiamo per invertire la rotta è tornare a credere in quei movimenti di massa, movimenti pacifisti e non farlo solo in maniera locale o nazionale, ma con l’unione di partiti e movimenti europei. Dobbiamo creare l’unità di queste voci con lo scopo di rendere l’Europa un Europa dei Popoli in grado di portare la Pace“
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