Cadavere fatto a pezzi nel Po, ecco i vestiti della vittima ritrovati nel borsone. La Procura ha diffuso le immagini nel tentativo di ottenere informazioni che permettano di dare un nome alla donna uccisa.
Macabra scoperta quella effettuata lunedì 4 aprile, nel tardo pomeriggio. Portato a riva dalle acque, in una golena lungo il corso del fiume in secca, è stato ritrovato l’ennesimo cadavere fatto a pezzi. I resti, barbaramente mutilati, erano stati chiusi all’interno di un borsone. Il cadavere apparterebbe a una, ed era stato inizialmente attribuito a Isabella Noventa (uccisa nel 2016 dall’ex fidanzato, la sorella di lui e un’amica) e a Samira El Attar (uccisa dal marito nel 2019). Nessuna di queste due ipotesi, però, ha poi trovato conferma dalle indagini degli investigatori.
Si lavora dunque su un’altra pista al momento, quella che vedrebbe legato il corpo ad Andrea Alice, ragazza di 27 anni sparita l’11 marzo 2022 dopo essere stata a una festa in un casolare in provincia di Ancona. Dagli ultimi esami autoptici, infatti, è stato appurato che il cadavere appartiene a una donna giovane, di carnagione chiara, e che il decesso è avvenuto recentemente. Nel frattempo, emergono altri dettagli e indizi in merito al caso. Ritrovati lungo il fiume, infatti, anche gli abiti della vittima, chiusi all’interno di un borsone insieme alla testa mozzata. Si tratta, per la precisione, di camicia blu di jeans con ricami a fiori rossi e foglie verdi, un paio di pantaloni blu, e una blusa violetta con delle rose ricamate sul bavero.
Ancora nessun indizio sulla possibile identità della donna
Ad effettuare la divulgazione delle foto fatte ai vestiti è stato il reparto operativo del comando provinciale legione carabinieri Veneto di Rovigo. L’autorizzazione è stata data direttamente dalla Procura, data la complessità del caso. L’intento, infatti, è quello di raccogliere quante più informazioni possibili anche da eventuali testimoni o persone che siano in grado di riconoscere gli indumenti indossati dalla vittima.
Difficile, infatti, l’identificazione del cadavere. Qualche giorno fa è stato eseguito anche l’esame del Dna, ma dai risultati ottenuti non è stato possibile risalire ad indicazioni chiare sul profilo genetico della vittima. La donna avrebbe circa tra i 25 ed i 30 anni, sarebbe di razza caucasica e non avrebbe sul corpo segni particolari – quali cicatrici o tatuaggi.
Lo stato di decomposizione del cadavere e di conservazione della stoffa degli indumenti permette agli inquirenti di ipotizzare che la morte sia stata causata da armi da taglio e sia avvenuta abbastanza di recente. Si pensa, infatti, che il borsone con all’interno il cadavere mutilato sia stato gettato nel Po intorno alla metà del mese scorso – e quindi circa tre settimane prima del ritrovamento. Gli investigatori stanno al momento confrontando tutti gli elementi finora in loro possesso con la banca dati delle donne scomparse. Non è da escludere, tuttavia, che la donna possa non avere legami stretti, nemmeno di tipo famigliare, e quindi potrebbe mancare all’appello la denuncia della sua scomparsa.