Roma, irregolarità tra i ristoranti del centro: tavoli in mezzo alla strada e alimenti scaduti. Sanzionati 3 locali su 10, sequestrati 30 chili di merce, e multe per 11 mila euro.
Passeggiare per il centro di Roma è un’esperienza unica e indimenticabile, che attrae turisti da ogni parte del mondo. Ma dopo tanto camminare, serve anche fermarsi a mangiare qualcosa e riposarsi un po’ – meglio se davanti a un ottimo piatto di pasta. Questo è ciò su cui puntano principalmente i tantissimi ristoranti di via dei Pastini a due passi dal Pantheon. Come spiegato dall’articolo-denuncia del Messaggero, ormai aggirarsi per quella zona è diventata ormai “un’operazione da temerari”. Tavolini ovunque, menù sul marciapiede, funghi, e buttadentro che insistentemente cercano di accaparrarsi quanti più clienti possibile. Passeggiare per quella deliziosa via si riduce a un incubo, una condizione stressante soprattutto per i residenti. In particolar modo, in tempo di Covid-19, è diventato anche impossibile evitare di finire in qualche involontario assembramento, con la via diventata pressoché “un camminatoio strettissimo” costellata da turisti che mangiano in strada.
Occupazione di suolo pubblico e irregolarità nella conservazione del cibo
Le denunce raccolte dai cittadini parlano chiaro: all’ora dei pasti “sembra di stare a Porta Portese“, mentre “i percorsi guidati per i non vedenti sono invasi dai tavolini dei caffè”, tanto che “devi chiedere il permesso per poter passare“. Una serie di gravi irregolarità, queste, per le quali da anni ormai il Comune si batte. In particolar modo, il Municipio I lo scorso febbraio aveva firmato – sotto la presidente Lorenza Bonaccorsi – una serie di decreti atti alla rimozione di sedie, tavolini e pedane abusive. Su ordine del decreto, le operazioni di smantellamento della via erano state portate a termine dai vigili urbani – che avevano anche disposto denunce e sanzioni nei confronti dei titolari delle attività per occupazione arbitraria di suolo pubblico
Ma il risultato dello sgombero dell’area è durato poco: dopo circa due mesi pare sia tutto ritornato come prima. Oltre all’occupazione abusiva di suolo pubblico, però, le irregolarità si riscontrano anche all’interno degli stessi locali. Un recente blitz effettuato dai Nas, infatti, ha fatto emergere diverse anomalie per ciò che riguarda la conservazione degli alimenti. In tutto, sono risultati “fuorilegge” 3 ristoranti su 10. Le operazioni sono state condotte sia al centro della Capitale, fino anche a Fiumicino, attraversando anche la zona del Gazometro. In tutto sono stati sequestrati 30 chili di merce non tracciata (tra carne, salumi e prodotti ittici). Scattate anche sanzioni salate, per un totale di 11 mila euro di multe.