Ha 37 anni e 32 microchip installati sotto pelle che gli permettono, ad esempio, di pagare avvicinando la sua mano al POS o di aprire le porte sfiorando, sempre con le sue mani, i sensori.
Si chiama Patrick Paumen, l’uomo considerato uno dei casi più estremi per l’installazione di microchip sotto pelle.
Ha 32 anni, è olandese ed è uno dei casi più estremi al mondo di impianto di microchip nel corpo umano. Patrick Paumen, biohacker, racconta: «Noto reazioni che non hanno prezzo quando, alla cassa, arriva il momento di pagare». Paumen, infatti, riesce a pagare semplicemente avvicinando la sua mano al POS. Niente carta di credito, niente cellulare, ma solo uno dei 32 microchip che gli permettono di non utilizzare soldi contanti né altri dispositivi. Allo stesso modo, riesce ad aprire le porte di casa senza utilizzare le chiavi grazie a dei sensori che ha fatto installare e che può attivare solo avvicinando, anche in questo caso, la sua mano.
Questi microchip hanno alla base la stessa tecnologia che permette ai telecomandi, ad esempio, di funzionare. Per questo motivo, infatti, il 37enne non nutre preoccupazioni legate alla sicurezza o alla privacy. Lui stesso confida di «non voler più vivere senza di loro».
Questo tipo di installazione prevede l’utilizzo di chip che pesano all’incirca un grammo e sono stati pensati proprio per l’uomo. Microchip che sono stati definiti «una estensione dell’internet delle cose».