Covid, il virologo Guido Silvestri: “Virus in fase benigna, ma pandemia non è ancora finita. Ricadute in autunno”. L’esperto però sostiene: “Possibile controllare nuova ondata se ci faremo trovare preparati”.
Secondo il virologo Guido Silvestri, che è anche docente alla Emory University di Atlanta, il Covid è ormai entrato “in una fase benigna”. Un’evoluzione della pandemia, questa, che era stata prevista già nel 2020 – a differenza, spiega l’esperto, di quanto raccontato “con buona pace dei virologi da ombrellone” che invece “pensavano il contrario”. Silvestri si è espresso in una recente intervista per il Fatto Quotidiano, e ha comunque ribadito che, sebbene l’evoluzione del virus e della pandemia stia cambiando in maniera positiva, ciò non si significa che ci stiamo finalmente sbarazzando del virus. “Dovremo convivere con Sars-CoV-2 come si convive con tanti altri virus“, ha spiegato il professore. Tuttavia, “con i vaccini e l’arrivo di Omicron” si può definire ormai conclusa “la fase emergenziale della pandemia”.
Con la fase emergenziale della pandemia alle spalle, tra poco più di due settimane il governo allenterà buona parte delle misure restrittive. Ma il professore non è d’accordo a definire questa ulteriore fase con l’espressione “liberi tutti”. Questo poiché, spiega, è “insensata dal punto di vista scientifico e impregnata di un sottofondo moralista e stigmatizzante verso i malati”. La scelta della convivenza col virus, infatti, non è un “liberi tutti”, quanto piuttosto “un approccio basato tanto sulla scienza quanto sul buon senso”.
Alla luce di ciò, torna a galla anche la questione mascherine, che pare dividere abbasta la popolazione scientifica. Per Silvestri sono “molto sensate le raccomandazioni del Cdc Usa, non dissimili dalle regole in vigore dal 12 maggio in Italia”. E in tal senso, la mascherina al chiuso deve essere “raccomandata solo se il livello di trasmissione del virus in una certa comunità è alto”. Un dato, questo, che si determina “sulla base di contagi, ricoveri ospedalieri e capacità di accoglienza del sistema sanitario”.
Come ogni anno, inoltre, è bene preventivare la possibile recrudescenza del virus con l’arrivo della stagione più fredda e tipicamente influenzale. Su questo punto il virologo è chiarissimo: “in autunno ci sarà una nuova recrudescenza di Sars-CoV-2“, spiega. Ma avendo alle spalle una forte campagna vaccinale, e avendo in circolo una variante sì, più contagiosa, ma meno grave, il Covis-19 “si comporterà come tutti gli altri virus respiratori”. Inoltre, seguirà “un andamento tipicamente stagionale”, andamento che è possibile controllare e gestire “se ci faremo trovare preparati”. Bisogna spingere dunque sul completamento dei cicli vaccinali, l’eventuale quarta dose per i pazienti fragili, e continuare a somministrare le dosi anche ai bambini – tutte strategie “efficaci nel ridurre il rischio di Covid severo per Omicron e varianti simili”.
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