Draghi vola ad Algeri, firmato l’accordo di cooperazione Italia-Algeria su energia e gas. Obiettivo è ridurre quanto prima la dipendenza dalla Russia. “Accordi di oggi sono risposta significativa a questo obiettivo strategico, ne seguiranno delle altre”.
Con il conflitto che imperversa in Ucraina, e i rapporti politico-commerciali tra la Russia e l’Occidente ormai incrinati, i vari Paesi europei cercano di staccarsi quanto prima e quanto possibile dalla dipendenza energetica russa. Anche l’Italia sta facendo la sua parte, siglando accordi e trattative con nazioni che possano in qualche modo sopperire alle fonti energetiche provenienti da Mosca. Nelle scorse ore l’Italia e l’Algeria hanno firmato una serie di accordi sul gas. L’Algeria, ha spiegato il premier Draghi volato direttamente a Algeri, è il primo partner commerciale del nostro Paese situato nel continente africano, l’interscambio tra le due nazioni è ormai “in forte crescita”.
“Difendere i cittadini e le imprese dalle conseguenze del conflitto”
Insieme al premier Mario Draghi, ad Algeri sono volati anche i ministri Di Maio e Cingolani, oltre che AD dell’Eni, Descalzi. Quello firmato nelle scorse ore è una prima intesa con la quale si potrà sostituire fino a un terzo del metano proveniente dalla Russia. “I nostri governi hanno firmato una Dichiarazione d’Intenti sulla cooperazione bilaterale nel settore dell’energia. A questa si aggiunge l’accordo tra Eni e Sonatrach per aumentare le esportazioni di gas verso l’Italia” ha sottolineato il premier a seguito dell’accordo, firmato insieme al presidente algerino Abdelmadjid Tebboune.
Con la situazione rovinosamente precipitata in un violento conflitto, che sta duramente martoriando l’Ucraina, l’obiettivo dell’Italia è diventato fin da subito quello di staccarsi da Mosca quanto prima e per quanto possibile, andando a ridurre la dipendenza dal gas russo. “Gli accordi di oggi sono una risposta significativa a questo obiettivo strategico, e ne seguiranno delle altre”, ha non a caso sottolineato Draghi, che vuole scampare la malaugurata ipotesi di limitazioni e razionamenti per il prossimo inverno.
“Il governo vuole difendere i cittadini e le imprese dalle conseguenze del conflitto”, ha poi aggiunto il premier. Ma non solo gas: “L’Italia è pronta a lavorare con l’Algeria per sviluppare energie rinnovabili e idrogeno verde. Vogliamo accelerare la transizione energetica e creare opportunità di sviluppo e occupazione”, ha infatti incalzato il presidente del Consiglio. Ad ogni modo, ad apporre la firma sugli accordi sono stati anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha siglato insieme al suo omologo algerino il protocollo d’intesa intergovernativo per rafforzare la cooperazione in campo energetico, e l’AD di Eni, Claudio Descalzi, che ha firmato l’accordo tecnico con i vertici di Sonatrach relativo alla produzione di gas, alla quantità contrattuale e alla definizione dei prezzi per il 2022-2023.
Proprio per quanto riguarda la condizione attuale dell’Italia, dall’Algeria il nostro Paese importa ben 21 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Un volume, questo, pari al 31% di tutto l’import, e secondo soltanto a quello fornito dalla Russia in tempi non sospetti. Proprio per rifuggire dalla dipendenza russa, però, l’obiettivo sarebbe anche quello di aumentare di un ulteriore 30% la fornitura dall’Algeria. Grazie dunque alla alla collaborazione tra Eni e l’algerina Sonatrach, Descalzi ha stimato che già 9-11 miliardi di metri cubi di forniture aggiuntive potranno arrivare già entro il prossimo inverno.